Un altro importante passaggio per Design for Peace - il Progetto del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) e dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia - con il sostegno del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con il patrocinio e supporto tecnico dell'Ambasciata d'Ucraina in Italia - che approda alla Biennale di Venezia.
Sarà infatti illustrato il prossimo 19 maggio nel corso della conferenza stampa di presentazione di “DNA Ucraino”, l’iniziativa che, con una mostra ed una serie di iniziative collaterali, intende testimoniare la genesi paneuropea dell’Ucraina che il conflitto sta cercando di annullare anche attraverso la distruzione sistematica del patrimonio storico, culturale e architettonico del Paese.
Il progetto "DNA Ucraino" - coordinato dalla Scuola Permanente dell'Abitare, dalla Fondazione della Camera dell'Architettura Ucraina con il supporto dell'Unione Nazionale degli Architetti dell'Ucraina insieme all'Associazione Design4Ukraine - sarà esposto dal 18 maggio al 20 giugno nella Sala del Camino del Monastero dei Santi Cosma e Damiano della Fondazione Bevilacqua La Masa dell'isola della Giudecca.
Il suo intento è quello di trasmettere attraverso una installazione che si presenta come un viaggio materiale-spazio-temporale, la vera storia dell'Ucraina e, fornendo paralleli storici, come essa abbia fatto parte ed influenzato quella europea.
Il tutto in un’ottica di ricostruzione: l'installazione comprende un’area in cui ogni visitatore può ascoltare le voci degli architetti ucraini, molti dei quali stanno attualmente lavorando sotto i bombardamenti e prevede una serie di presentazioni e tavole rotonde nel corso delle quali architetti ucraini ed italiani identificheranno e analizzeranno congiuntamente gli interventi di cui regioni, città e paesi hanno bisogno.
La stessa ottica e spirito di collaborazione che stanno animando “Design for Peace” seguendo le quali i professionisti under 35, assegnatari della call destinata a laureati o iscritti a un corso universitario in architettura che hanno trovato rifugio nel nostro Paese a seguito degli eventi bellici, stanno proseguendo il lavoro insieme agli studi di architettura che li ospitano, portando i loro progetti per la ricostruzione di aree pubbliche del loro Paese verso una fase più operativa.
Le proposte realizzate a conclusione della prima fase del Progetto sono state infatti già raccolte nella Mostra “Costruttori di pace” che è stata esposta presso la Casa dell’Architettura, sede dell’Ordine degli Architetti di Roma nel mese di aprile scorso.
Proprio in occasione della sua inaugurazione, il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha annunciato la prosecuzione del finanziamento del Progetto “Design for Peace” per altri 4 mesi, consentendo così un suo approfondimento finalizzato al recepimento di tutte le indicazioni di sviluppo progettuale delle comunità locali che ne beneficeranno.
Design for Peace può così diventare un progetto pilota per veicolare il fondamentale contributo della professione di architetto nelle purtroppo tante aree di crisi nel mondo.
Marcello Rossi
Responsabile Dipartimento Internazionalizzazione, cooperazione internazionale ed esportazione del lavoro