Lo studio Radical-J, team leader Amath Luca Diatta, è il vincitore del concorso internazionale “The Future of the Profession: Empowering the Next Generation in Participatory Urban Design”, bandito dall’UIA, l’Unione Internazionale degli Architetti, in collaborazione con l’UNESCO. Il Progetto “W[oa]ndering Medina”, secondo la Giuria, si è distinto per la sua capacità di integrarsi “nel tessuto urbano esistente, in sintonia con i rituali spaziali, la fragilità materiale e i ritmi socio-culturali stratificati della Medina. Non domina né isola, ma si posiziona come un tranquillo compagno della vita quotidiana della città”.
Ad aggiudicarsi il secondo Premio del concorso che ha voluto coinvolgere i giovani architetti nella creazione di soluzioni innovative per i siti Patrimonio dell'Unesco, CDH Team, team leader Bui Minh Chau, per il Progetto “Under the Winding Hill” a Hue Imperial City in Vietnam. In questo caso le motivazioni della Giuria hanno sottolineato il valore di “una proposta semplice ma coraggiosa, che naviga abilmente nel confine tra architettura e paesaggio. Il progetto cerca di ridisegnare l'esperienza del sito del patrimonio culturale e di proteggerlo dalla minaccia delle inondazioni”.
Il terzo Premio è stato assegnato a Distortion Studio, team leader, Davide Contran, per il Progetto “Tulou Consolidation” a Fujian, in Cina. Un intervento che è stato considerato “sensibile e contenuto che pone il Tulou esistente al centro della proposta, non come sfondo ma come protagonista, evitando accuratamente “di sovrastare la struttura storica, scegliendo invece di toccarla con leggerezza e permettendo alla sua presenza architettonica e culturale di rimanere intatta”.
A “Golden Gates” dello studio DENARA , team leader Francesco Rambelli e alla proposta per il “Centro visitatori di Quebrada” dello studio AAtlas, team leader Matteo Boasso, sono stati attribuiti, rispettivamente, il quarto ed il quinto Premio.
Il primo è stato considerato “un intervento altamente sensibile e consapevole del contesto che contemporaneamente riattiva beni culturali non valorizzati e propone un quadro strategico per il coinvolgimento dei cittadini. Centrando l'intervento sulle porte storiche di Ravenna, il progetto riconsidera l'accesso e la percezione del nucleo storico della città”.
Al secondo è stata riconosciuta la capacità di aver realizzato “una serie di interventi che coinvolgono varie aree del sito del Patrimonio mondiale e che offrono “una strategia credibile e ponderata, sensibile al contesto e che coinvolge in modo intelligente la comunità locale nella costruzione e nel funzionamento della struttura”.
La cerimonia di premiazione di “The Future of the Profession: Empowering the Next Generation in Participatory Urban Design” - insieme ad una serie di eventi collaterali - è stata organizzata dall’UIA a Palazzo Zorzi, in collaborazione con l'UNESCO Regional Bureau per la Cultura e la Scienza di Venezia e con il supporto del CNAPPC, in quanto sezione membro dove si svolge l'iniziativa.
Sono intervenuti Magdalena Landry, Direttrice dell’Ufficio Regionale dell’UNESCO, Regina Gonthier, Presidente dell’UIA, Roberto Beraldo, Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Venezia, per il CNAPPC, Alessandra Ferrari, Vice Presidente, e il Consigliere Lilia Cannarella, Consigliere della Regione 1 dell’UIA.
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