La qualità nei lavori pubblici è al centro di un dibattito nel nostro Paese e in Europa. Si misura essenzialmente con il risultato finale in ordine ai costi, ma anche all’efficienza, all’aderenza, ai bisogni, alla sostenibilità ambientale, sociale ed architettonica.
La Qualità del prodotto finale inizia sin delle prime fasi del processo ovvero dalla Qualità della Progettazione. Grazie a strumenti normativi come la Legge 49/2023 (Equo compenso) e alla promozione dei concorsi di progettazione, l’Italia può aspirare ad un sistema in cui trasparenza, innovazione, sostenibilità diventano i cardini di ogni intervento, dalla fase di progettazione alla realizzazione e gestione delle opere.
In questa prospettiva, il recentissimo correttivo al Codice degli Appalti disciplina l’applicazione del principio dell’Equo compenso nell’affidamento degli incarichi professionali in coerenza con la proporzionalità tra corrispettivo e la complessità della prestazione professionale.
Il sistema così adeguato regola l’assegnazione dei Servizi di Architettura e Ingegneria definendo appropriati criteri sia per i corrispettivi cosiddetti “sotto soglia” che per quelli “sopra soglia”. Questi criteri permettono alla valutazione della qualità di “pesare” più della valutazione dell’economicità, pur salvaguardando i principi di concorrenza e libero mercato nel campo dei Servizi di Architettura e Ingegneria. Un sistema, questo, che permette al mercato di stabilire i valori più congrui per i Servizi richiesti e al tempo stesso che venga scongiurato l’eccesso di ribasso, dannoso per la Qualità del prodotto.
Questi temi saranno al centro del dibattito nel corso della Conferenza europea “Dalla qualità dell’appalto pubblico alla qualità delle costruzioni in Europa”, in programma a Milano il 3 e il 4 dicembre prossimi, che il CNAPPC ha organizzato per consentire un confronto tra esperti provenienti da 12 Nazioni europee ed esponenti del mondo delle costruzioni, dell’economia e delle tecnologie più innovative
L’approccio scelto dal nostro Paese, garantendo qualità e risparmio economico, lo allinea, infatti, all’Agenda europea che assegna ai lavori pubblici un ruolo strategico non solo nel garantire la realizzazione di Opere pubbliche di qualità, ma nell’ innescare processi virtuosi che introducano nel mondo delle costruzioni maggiore innovazione rispetto a quanto successo fino ad oggi.
L’Europa intende promuovere per l’industria delle costruzioni una forte accelerazione in tema di economia circolare, con l’introduzione di nuovi materiali a bassa o nulla emissione di carbonio, con la riduzione dei costi di realizzazione.
Un percorso ambizioso, ma necessario affinché l’industria europea partecipi al grande disegno del New EU Green Deal e al tempo stesso guadagni posizioni di competitività a livello globale.
Affinché questo si compia, la progettazione, prima della realizzazione deve contenere quegli elementi di innovazione e visione che permettano, a cascata, la concretizzazione dell’intero disegno socio-politico.
In tema di innovazione progettuale, va ancora una volta ribadito che il sistema dei Concorsi di Progettazione, è universalmente individuato quale sistema più efficiente per spingere i “competitors” a offrire le migliori soluzioni alla Committenza.
Il CNAPPC tra le tipologie di Concorso, ha sempre privilegiato e sostenuto il Concorso aperto in 2 Fasi che garantisce trasparenza e merito. La partecipazione aperta nella prima fase consente di raccogliere un ampio ventaglio di idee progettuali (comprese quelle provenienti da giovani talenti), valutate in forma anonima, mentre la seconda fase permette di approfondire i dettagli tecnici delle proposte selezionate.
Un aspetto critico dei lavori pubblici in Italia riguarda la gestione di contenzioni o varianti in corso d’opera, che spesso rallentano i lavori, aumentano i costi e compromettono la qualità del progetto iniziale. Migliorare la fase di progettazione esecutiva è essenziale per ridurre queste incertezze, così come è necessario incentivare una collaborazione equilibrata tra progettisti e imprese. Questa collaborazione deve essere basata su un rapporto paritario, dove il progettista, a garanzia della Committenza finale, mantiene un ruolo centrale nella definizione delle soluzioni tecniche e nell’orientamento della qualità complessiva dell’opera. Solo attraverso un dialogo costruttivo e rispettoso sarà possibile garantire risultati che soddisfino le aspettative della collettività e dell’Amministrazione.
Altro tema importante è quello dell’adozione di tecnologie avanzate, come la modellazione BIM, dei sistemi di controllo digitale integrato e le sempre nuove tecniche costruttive sostenibili che rappresentano un supporto essenziale per migliorare la qualità e l’efficienza dei lavori pubblici. Tuttavia, queste innovazioni devono essere accompagnate da un programma di formazione continua e di capacità di adattamento della catena del processo, rivolto a tutti gli attori coinvolti: tecnici delle pubbliche amministrazioni, progettisti e imprese.
La formazione è indispensabile per mantenere competenze allineate agli standard europei e alle esigenze di una società in evoluzione. Creare un sistema integrato di aggiornamento professionale contribuisce a rafforzare non solo la qualità progettuale, ma anche la capacità di realizzare opere durature e sostenibili
L’Italia ha l’opportunità di posizionarsi come leader nella promozione della qualità nei lavori pubblici, attraverso strumenti come l’equo compenso e il concorso a due gradi. Questi approcci non sono solo soluzioni tecniche, ma rappresentano una scelta etica e culturale, orientata al benessere della collettività e alla tutela del nostro patrimonio.
Se il nuovo quadro regolativo italiano vuole perseguire l’innalzamento qualitativo, oltre ad un diffuso utilizzo dei Concorsi di Progettazione, oltre all’evoluzione dell’Industria delle Costruzioni verso metodologie più Green e efficienti, occorre definire gli elementi che nel prossimo futuro definiscano una progettazione coerente con le nuove necessità.
A questo proposito, digitalizzazione, nuove professionalità, nuovi rapporti tra gli attori della catena produttiva dovranno concretizzarsi e adeguarsi ai principi generali che la Cultura Europea ha definito affinché diventino concreti riferimenti e non astratti enunciati. Principi quali Inclusione sociale, Sostenibilità ambientale, Identità ed Emozionalità dei luoghi dovranno trovare specifica collocazione tra i risultati attesi da una buona Progettazione, senza tralasciare i già consueti aspetti di economicità, sicurezza, funzionalità.
Nei prossimi 2 anni, probabilmente si arriverà alla riscrittura della Direttiva EU 24/2014 (Public Procurement). Sarà opportuno introdurre nel suo aggiornamento i Principi e le regole conseguenti a quanto precedentemente esplicato. Il Consiglio degli Architetti d’Europa da diversi anni sta lavorando a questo tema e ha definito alcuni Punti che si ritengono importanti e che riguardano l’applicazione di specifiche procedure per appalti per merci e Servizi Intellettuali; l’applicazione di procedure di assegnazione dei Servizi Intellettuali basate su Principi qualitativi oltre che di competitività economica, definibili specificamente per le diverse discipline.
Tiziana Campus
Responsabile del Dipartimento Lavori pubblici, concorsi, ONSAI
Diego Zoppi
Responsabile del Dipartimento Rapporti con Istituzioni estere