Un progetto di progetti che, sin dal 2018, si è radicato sui territori lasciandosi trasformare e trasformandoli, attraverso gli sguardi, i desideri e i bisogni dei giovani, in dialogo con gli adulti e con la comunità educante.
L’idea di un Manifesto per Abitare il Paese – che nasce a partire della sesta edizione con l’avvio del focus “Attivare comunità educanti: nuove generazioni, partecipazione, città” è stata condivisa nelle sue linee programmatiche con il recente lancio della settima edizione di “Abitare il Paese” E’ animata, innanzitutto, dal senso di responsabilità nei confronti dei territori, delle centinaia di architetti e migliaia di giovani studenti e studentesse coinvolti e sarà il filo conduttore di un percorso che ha come suoi valori fondamentali la condivisione della cultura del progetto e la partecipazione.
Se pur simile ad altre esperienze in atto nelle scuole italiane, “Abitare il Paese” si contraddistingue per non pretendere di insegnare l’architettura o la sostenibilità, ma per trasformare in relazione il dialogo tra le due culture, quella architettonica e del progetto, e quella pedagogica.
I punti programmatici del “Manifesto”, ancora in via di definizione e che saranno oggetto del lavoro condiviso dei prossimi mesi, sono tra gli altri:
Un progetto di progetti
Abitare il Paese è un “progetto di progetti”, che promuove la cultura della partecipazione e che ha prodotto esperienze diventate patrimonio di idee per la progettazione partecipata della città di domani. Uno straordinario percorso che ha prodotto, sui territori, interventi concreti di rigenerazione urbana alle diverse scale di intervento.
Città, Architettura, Scuola
Sono i tre poli entro cui si costruisce e si è costruito negli anni “Abitare il Paese” che ha generato nel tempo una dilatazione dei confini della scuola e una visione di città come luogo di luoghi di apprendimento, crescita, gioco, benessere
Abitare la Scuola
Il luogo di incontro tra Architettura e Pedagogia in cui “Abitare il Paese” muove concretamene i suoi passi iniziali è l’edificio scuola, o meglio, sono le centinaia di scuole diverse per ordine scolastico, dimensione, architetture e collocazione geografica sul territorio nazionale. Una scuola “accoglievole”, luogo di bellezza da riprogettare con ricerca, stupore, immaginazione, una scuola collages di apprendimento e di vita, una scuola-comunità da co-abitare con la strada, il quartiere, la città.
Abitare il mondo
Attraverso le esperienze, i bisogni e desideri dei bambini/e e ragazzi/e i luoghi dell’abitare che possono essere molteplici emerge con chiarezza, su tutto, una idea di architettura che “migliora la vita”, un’idea di luoghi che “esistono perché esistono le persone” come scrivono i bambini e ragazzi di “Abitare il Paese”.
La cultura del progetto
“Abitare il Paese” è un percorso innovativo per favorire la qualità urbana, per contrastare i fenomeni di segregazione ed emarginazione sociale, per promuovere e riaffermare l’inclusione come valore fondante per “non lasciare indietro nessuno”.
Va sottolineato come “Abitare il Paese” rappresenti un tassello centrale tra le politiche del CNAPPC per promuovere un cambio di paradigma finalizzato a ricostruire la relazione tra società ed economia, con le persone al centro del progetto e con una visione internazionale in quanto ancorato allo scenario dell’ l’Agenda ONU 2030.