Con la pubblicazione del Regolamento di disciplina nel Bollettino Ufficiale del Ministero della Giustizia (pagine 6, 7, 8 del documento allegato) viene data attuazione a una fondamentale componente della riforma delle professioni, quella deontologica.
Il regolamento:
- istituisce i Consigli di disciplina come organi diversi dai consigli provinciali;
- definisce le modalità di individuazione dei componenti dei nuovi consigli;
- demanda al Presidente del Tribunale la loro nomina;
- individua le funzioni di presidente nel componente con maggiore anzianità di iscrizione all'Albo;
- prevede l'articolazione del Consiglio in Collegi di disciplina;
- interessa tutti gli iscritti all'Albo (architetti, pianificatori, paesaggisti, conservatori, della Sezione a) e di quella b).
Gli elementi qualificanti di tale regolamento sono sicuramente la possibilità di prevedere:
- consiglieri esterni non iscritti all'Albo, purché di comprovata esperienza in materia di ordinamento professionale;
- Consigli di disciplina interprovinciali o regionali, su richiesta degli Ordini.
Il Regolamento non prevede specifiche riserve nei Consigli di disciplina per gli iscritti alle differenti Sezioni o Settori in cui si articola l'Albo.
Le nuove norme:
- avranno efficacia solo dopo le elezioni di rinnovo dei Consigli degli Ordini provinciali attualmente in carica; ai Consigli neoeletti saranno dunque demandati tutti i nuovi adempimenti;
- non coinvolgono il Consiglio Nazionale che continua a svolgere, in virtù dell'ordinamento pre-costituzionale, funzioni di appello.
L'auspicio del Consiglio Nazionale è che l'importante istituto della disciplina, alla luce delle nuove disposizioni normative, tragga nuove energie e sappia cogliere il necessario rinvigorimento, affermandosi con forza quale punto cardine del sistema ordinistico per comunicare alla società civile quanto siano importanti l'etica e la competenza, mettendo al bando malaffare e incompetenza.