La possibilità di prevedere la garanzia SACE anche per l’acquisto dei crediti dei professionisti e la richiesta di una proroga per quegli interventi di cui è stata già fatta la progettazione, consentendo ancora l’utilizzo del credito di imposta, al fine di portare a termine i lavori.
 
La Rete delle Professioni Tecniche ha avanzato importanti proposte nel corso di una Audizione con il Governo a seguito del  recente Decreto che,  intervenendo  pesantemente sull’attività dei bonus ediliziblocca la possibilità di ricorrere alla cessione di credito e allo sconto in fattura dei crediti d’imposta previsti dagli incentivi edilizi ed in particolare  dal Superbonus.
 
Nel corso dell’incontro – al quale erano presenti altre importanti Confederazioni ed Associazioni, tra cui Ance, Confedilizia, Casartigiani, Confapi, Confimi, Confindustria, Cna, Alleanza Cooperative -  la RPT ha posto particolare attenzione al  tema degli  interventi nelle zone sismiche, proponendo di prorogare i bonus edilizi in un arco di tempo ragionevolmente lungo, anche con percentuali di incentivo inferiori, privilegiando gli interventi nelle zone interessate dalla ricostruzione o da forte rischio sismico.
 
In particolare, ha chiesto di “mantenere il Superbonus per le zone del cratere del sisma del 2016, al fine di accelerare l’opera di ricostruzione. Inoltre, la RPT ha riproposto “un attento ragionamento sull’adozione di un Piano di prevenzione sismica, di cui ha consegnato un apposito studio. Per l’edilizia libera, infine, ha suggerito l’utilizzo delle sole fatture e l’alleggerimento delle procedure, affidandosi alla dichiarazione del professionista incaricato”.
 
 Su questi temi il CNAPPC era intervenuto subito dopo la decisione assunta dall’esecutivo in merito ai bonus edilizi considerandola un colpo inatteso e grave  poiché “ mette a rischio gli impegni assunti da tante famiglie per il miglioramento della loro casa oltre che il lavoro di decine di migliaia di professionisti e imprese”.
 
Per il Presidente Francesco Miceli “serve adottare decisioni in grado di consentire l’avvio di una fase di transizione che non penalizzi famiglie, professionisti ed imprese insieme ad una strategia, da perseguire nel lungo tempo, che garantisca l’efficienza energetica degli edifici in coerenza con la Direttiva sulle “case green” varata pochi giorni fa dal Parlamento europeo e verso la quale la decisione del Governo sembra essere in decisa contraddizione”.
 
Al termine del confronto, il Governo ha esortato le sigle partecipanti a coordinarsi al fine di giungere con rapidità ad una sintesi delle più importanti proposte di revisione del decreto. Da parte sua, ha garantito la disponibilità a proseguire il confronto per superare le difficoltà burocratiche nell’ambito della modifica del decreto, anche considerando i prossimi passaggi parlamentari. Inoltre, ha annunciato l’apertura di un Tavolo tecnico cui parteciperanno le associazioni di categoria intervenute, finalizzato all’individuazione di norme transitorie che aiutino il passaggio dal regime precedente a quello attuale.
 
 

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