Si tratta di una aggiudicazione provvisoria: entro il 1° ottobre, infatti, dopo la verifica di tutti i requisiti, seguirà l’aggiudicazione definitiva ed inizierà la progettazione preliminare, a cui seguirà la definitiva ed esecutiva.
Il Comune di Genova a seguito del crollo del Ponte Morandi aveva deciso di intraprendere un processo di rigenerazione urbana non soltanto per ricostruire il manufatto distrutto, ma per riqualificare la parte di città colpita dall’evento.
Lo strumento che è stato scelto è il concorso “Il parco del ponte” bandito dal Comune di Genova in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Genova ed il Consiglio Nazionale degli Architetti (CNAPPC).
31 in totale le proposte ideative pervenute, 6 i finalisti – scelti nel giugno di quest’anno – chiamati a produrre un approfondimento con planimetrie, foto aeree, render, sviluppi progettuali, illustrazione tecnica e relazione economica.
Questa fase si è conclusa oggi con il giudizio della Giuria di esperti, composta – lo ricordiamo – dal prof. Arch. Franco Zagari (Presidente) e dagli architetti Alessandra Oppio, Carlo Calderan, Manuel Ruisanchez, Benedetto Camerana.
Dopo la verifica dei requisiti, ci sarà la proclamazione definitiva e l’avvio di una fase di coinvolgimento degli stakeholder locali in due workshop che verranno organizzati nel mese di ottobre.
La consegna del progetto esecutivo è prevista per la fine di febbraio del prossimo anno.
Il “Parco del Ponte” ha ricevuto l’attenzione dei più importanti e prestigiosi istituti ed esperti internazionali. È stata infatti decretata come una delle quattro best practices a livello mondiale sul tema del concorso di architettura come strumento di rinnovo urbano. La designazione è di ACE-UIA, Consiglio Architetti d’Europa-Unione Internazionale degli Architetti, che ha accolto la candidatura avanzata dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e il 25 ottobre, presso la sede dell’Unesco di Parigi, si terrà la Conferenza Internazionale ACE-UIA on Architectural Design Competition, durante la quale è prevista l’esposizione del progetto e del processo intrapresi. Nella capitale francese l’assessore all’Urbanistica del Comune di Genova, Simonetta Cenci, presenterà il concorso e illustrerà le fasi che hanno portato al risultato finale.
“Sono estremamente soddisfatta poiché stiamo procedendo, anche grazie all’intensa attività dell’Assessorato all’Urbanistica con gli uffici di Urban Lab, secondo la tabella di marcia che ci siamo assegnati – sottolinea l’assessore all’urbanistica del Comune di Genova, Simonetta Cenci –. Numerosa e di grande livello qualitativo è stata la partecipazione a quello che considero il più importante concorso di progettazione mai bandito dal Comune di Genova. La finalità è ridisegnare e ripensare una parte di città, che è stata ferita e sta subendo una riqualificazione urbana e produttiva, attraverso un'importante e simbolica opera di rigenerazione connotata da una alternanza tra aree produttive (Parco Produttivo) e spazi verdi, piazze, aree sportive, percorsi ciclabili e pedonali di dimensione notevole e di grande attrattività e vitalità per la città intera”.
“Ringrazio la città di Genova, l’Amministrazione, i 31 progettisti, la Commissione per avermi permesso questa esperienza così intensa – dichiara il presidente della Giuria Franco Zagari – Il tema era difficilissimo. Il Polcevera è una porta prima che una valle. Dopo il tragico crollo del ponte, riparte da questo parco e da questo nuovo collegamento per un grande atto di fondazione che dal mare percorre la valle e sale su in collina, stabilendo nuovi principi di orientamento e di centralità che sappiano trovare nel profumo, nella luce, nell’acqua e nella vegetazione quell’armonia ligure che è unica e indimenticabile”.
"Il Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori - dice Giuseppe Cappochin, presidente CNAPPC – plaude per l'esito del concorso che dimostra come, attraverso l'utilizzo di questa tipologia di affidamento progettuale, si riesca ad ottenere qualità, partecipazione ‘allargata’ alla soluzione e tempi rapidi e certi. Dimostrando anche come la complessità del tema della rigenerazione possa essere affrontata in maniera efficace"