Promuovere una comune cultura dei diritti fondamentali e una più efficace tutela dei diritti rilevanti per le categorie professionali degli avvocati e degli architetti quali quelli alla difesa, alla sicurezza e all’incolumità pubblica e privata nonchè una corretta informazione sui principi e i valori che informano le due professioni. Elaborare e realizzare progetti e azioni per sviluppare la consapevolezza dell’importanza dell’architettura nello spazio di vita dell'uomo, innalzandone la qualità, così come la sostenibilità ambientale, l’innovazione tecnologica oltre che la competenza dei professionisti al fine di garantire la tutela dei diritti fondamentali della persona.

E, ancora, sviluppare la valorizzazione del patrimonio comune, promuovendo buone pratiche per la qualità architettonica mediante lo strumento del concorso di architettura, e concordando iniziative pubbliche e legislative soprattutto ai fini della rigenerazione urbana sostenibile nell’interesse della collettività.

Sono questi i principali obiettivi del Protocollo d’Intesa tra il Consiglio Nazionale Forense ed il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori siglato oggi dai vertici dei due organismi ordinistici.

Il presidente del Consiglio Nazionale Forense, Andrea Mascherin, ha osservato che “il rapporto con gli architetti potrebbe sembrare non scontato per noi avvocati eppure, se ci riflettiamo, noi siamo gli architetti del diritto, siamo costantemente impegnati a riconoscere, definire e difendere i diritti, e gli architetti, nel curare l’ambiente e la qualità della vita, a loro volta si sono sempre, storicamente impegnati per garantire la qualità di alcuni diritti. Con gli architetti, e in virtù di questa condizione, abbiamo sicuramente una forte sintonia. Ci impegneremo su temi comuni come la deontologia e la formazione. E metteremo in comune le nostre conoscenze anche se già senza un rapporto strutturato con noi, gli architetti devono spesso sapere di diritto. Di certo per gli avvocati è necessario e prezioso approfondire il rapporto con gli architetti. In questo clima è destinata certamente a crescere la capacità, in entrambe le professioni, di dare una risposta di qualità ai cittadini sia dal punto di vista professionale che dal punto di vista sociale”.

Per Giuseppe Cappochin, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, “questa iniziativa sottolinea una volta di più che Avvocati e Architetti sono soggetti professionali ai quali l’ordinamento giuridico affida la tutela di diritti soggettivi e la cura di interessi pubblici di particolare rilievo e che entrambe le categorie professionali svolgono una imprescindibile funzione sociale, a servizio e per lo sviluppo della collettività. La firma del Protocollo, inoltre, mostra quanto sia importante una politica di alleanze tra istituzioni, associazioni ed espressioni della società civile che come noi puntano a sviluppare interventi per restituire ai cittadini italiani un Paese migliore e ancora più bello”.

Il Consiglio Nazionale degli Architetti ed il Consiglio Nazionale Forense elaboreranno, secondo quanto anche prevede il Protocollo d’Intesa, progetti comuni, tra i quali, l’istituzione di un tavolo di lavoro paritetico e permanente sul tema dell'autonomia deontologica e della responsabilità professionale degli avvocati e degli architetti e su altri temi di interesse comune. Previste anche la promozione e l’istituzione di un premio per architetti che hanno progettato rigenerazioni energetiche innovative e di qualità architettonica nell’edilizia giudiziaria e penitenziaria; la realizzazione di  appuntamenti formativi di aggiornamento e di specializzazione su tematiche di interesse comune e tese a veicolare il ruolo sociale dell’architetto e dell’avvocato. Previsti, infine, eventi comuni su temi relativi alla tutela dei diritti e all’amministrazione della giustizia attraverso la conoscenza dei palazzi di giustizia di maggior pregio dal punto di vista storico-artistico e architettonico.

Roma, 24 marzo 2017.

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