edilportale.com 
14 ottobre 2015
Paola Mammarella

Opere pubbliche di qualità grazie a una maggiore attenzione alla progettazione e al superamento delle gare aggiudicate con il massimo ribasso. Il Consiglio nazionale degli architetti (CNAPPC) ha espresso soddisfazione per i contenuti del disegno di legge delega per la riforma del Codice Appalti, che dopo l’ok delle Commissioni della Camera ha iniziato il suo iter in Aula.

“Finalmente una svolta della normativa che regola i lavori pubblici - ha commentato il presidente del Cnappc, Leopoldo Freyrie – e un segnale fortissimo per il nostro Paese che può finalmente sperare di avere buone  architetture pubbliche ed assicurare ai cittadini italiani opere utili e belle”.

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Codice appalti e Direttive europee: Freyrie (Architetti) “segnale fortissimo per il Paese”

lavoripubblici.it 
13 ottobre 2015
Gianluca Oreto

Mentre oggi pomeriggio non è ancora iniziata in Aula la prosecuzione della discussione sul disegno di legge delega relativo al recepimento delle tre direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE del Parlamento europeo ed al riordino della normativa sugli appalti e sono stati presentati da maggioranza ed opposizione una serie di emendamenti (allegati alla presente notizia) che, in parte, recepiscono le osservazioni delle Commissioni, il CNAPPC (Consiglio nazionale degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, ha così commentato l’avvio della discussione generale:

“Finalmente una svolta della normativa che regola i lavori pubblici che, allineata a quella dei più grandi paesi del Continente rafforza il processo politico di coesione europea. Un segnale fortissimo per il nostro Paese che può finalmente sperare di avere buone architetture pubbliche ed assicurare ai cittadini italiani opere utili e belle”.

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Appalti: Architetti, da codice segnale fortissimo per Paese. 'Si riconoscono centralità  progetto e qualità opere pubbliche'

ANSA
13 ottobre 2015

Una "svolta" della normativa che  regola i lavori pubblici che, "allineata a quella dei piu' grandi  paesi del Continente, rafforza il processo politico di coesione  europea", nonché "un segnale fortissimo per il nostro Paese che  può finalmente sperare di avere buone architetture pubbliche ed  assicurare ai cittadini italiani opere utili e belle". Questo il  giudizio del Consiglio nazionale degli Architetti, in occasione  dell’avvio della discussione generale, nell’Aula della Camera,  sul Disegno di legge delega in tema di appalti. Secondo il  presidente dell'Ordine dei professionisti, Leopoldo Freyrie, e'  fondamentale che siano state recepite nel testo "tutta una serie  di proposte degli architetti italiani che da tempo si battono  per riportare i lavori pubblici al rispetto di quei principi di  semplificazione, legalità e certezza nella esecuzione fino ad  oggi perduti, spesso a causa di norme sbagliate. Tra le piu'  rilevanti - prosegue - il principio che le gare vengono  aggiudicate sulla base di criteri di qualità del progetto con il  superamento del principio massimo ribasso". Secondo il numero  uno degli architetti italiani, "riconoscere la centralità del  progetto, come fa Ddl delega, significa riaffermare la qualità  dell’architettura, che rappresenta l’unica arma contro la  cattiva sorte delle opere pubbliche, il malaffare, la mafia, che  sugli appalti pubblici ha costruito le fondamenta della sua  economia, per avere, finalmente, buone architetture pubbliche,  realizzate bene e al giusto costo e che rispondono concretamente  ai bisogni dei cittadini", conclude. 

 

Roma, Codice appalti: Freyrie "Segnale fortissimo per il Paese”. Grazie all'impegno della Commissione Ambiente e del presidente Realacci

AGENPARL
13 ottobre 2015

"Finalmente una svolta della normativa che regola i lavori pubblici che, allineata a quella dei piu' grandi paesi del Continente rafforza il processo politico di coesione europea. Un segnale fortissimo per il nostro Paese che puo' finalmente sperare di avere buone  architetture pubbliche ed assicurare ai cittadini italiani opere utili e belle".Cosi' il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori commentando l'avvio della discussione generale - nell'aula della Camera - sul Disegno di Legge delega in tema di appalti.Per il presidente Freyrie -  che ha voluto sottolineare l'impegno della Commissione Ambiente di Montecitorio e del suo presidente, Realacci - "e' fondamentale siano state recepite nel testo licenziato dalla Commissione e ora in discussione in Aula, tutta una serie di proposte degli architetti italiani che da tempo si battono per riportare i lavori pubblici al rispetto di quei principi di semplificazione, legalita' e certezza nella esecuzione fino ad oggi perduti, spesso a causa di norme sbagliate. Tra le piu' rilevanti il principio che le gare vengono aggiudicate sulla base di criteri di qualita' del progetto con il superamento del principio massimo ribasso; fondamentale anche  l'introduzione del de'bat public volto a rendere tutti i cittadini partecipi di un'opera pubblica; e, ancora, il trasferimento dell'incentivo del 2 per cento per i dipendenti della pubblica amministrazione dalla progettazione alla fase di programmazione e predisposizione delle gare ed a quella di controllo, con la previsione di sanzioni in caso di non controllo e inadempimenti"."Riconoscere la centralita' del progetto - come fa Ddl delega - significa riaffermare la qualita' dell'architettura, che rappresenta l'unica arma contro la cattiva sorte delle opere pubbliche, il malaffare, la mafia, che sugli appalti pubblici ha costruito le fondamenta della sua economia, per avere, finalmente, buone architetture pubbliche, realizzate bene e al giusto costo e che rispondono concretamente ai bisogni dei cittadini"."Ci auguriamo -  conclude -  che l'Aula della Camera arricchisca ulteriormente il provvedimento e soprattutto il suo spirito che e' quello di garantire la massima trasparenza in modo da dare nuova linfa ad un settore che ha un forte bisogno della creativita' e delle capacita' dei  professionisti italiani."

 

Codice appalti: architetti, finalmente svolta normativa  

Adnkronos/Labitalia
13 ottobre 2015

"Finalmente una svolta nella  normativa che regola i lavori pubblici che, allineata a quella dei più  grandi paesi del Continente, rafforza il processo politico di coesione  europea. Un segnale fortissimo per il nostro Paese che può finalmente  sperare di avere buone architetture pubbliche e assicurare ai  cittadini italiani opere utili e belle". Così il Consiglio nazionale  degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori  commentando l'avvio della discussione generale, nell'aula della  Camera, sul disegno di legge delega in tema di appalti.           

Per il presidente Leopoldo Freyrie, che ha voluto sottolineare  l'impegno della commissione Ambiente di Montecitorio e del suo  presidente Realacci, "è fondamentale siano state recepite nel testo  licenziato dalla commissione, e ora in discussione in Aula, tutta una  serie di proposte degli architetti italiani che da tempo si battono  per riportare i lavori pubblici al rispetto di quei principi di  semplificazione, legalità e certezza nell'esecuzione fino ad oggi  perduti, spesso a causa di norme sbagliate".           

"Tra le più rilevanti -ha continuato Freyrie- il principio che le gare  vengono aggiudicate sulla base di criteri di qualità del progetto con  il superamento del principio massimo ribasso; fondamentale anche  l'introduzione del débat public volto a rendere tutti i cittadini  partecipi di un'opera pubblica; e, ancora, il trasferimento  dell'incentivo del 2% per i dipendenti della pubblica amministrazione  dalla progettazione alla fase di programmazione e predisposizione  delle gare ed a quella di controllo, con la previsione di sanzioni in  caso di non controllo e inadempimenti".   ''Riconoscere la centralità del progetto, come  fa il ddl delega, significa riaffermare -continua la nota- la qualità  dell'architettura, che rappresenta l'unica arma contro la cattiva  sorte delle opere pubbliche, il malaffare, la mafia, che sugli appalti  pubblici ha costruito le fondamenta della sua economia, per avere,  finalmente, buone architetture pubbliche, realizzate bene e al giusto  costo e che rispondono concretamente ai bisogni dei cittadini".        

"Ci auguriamo -conclude- che l'Aula della Camera arricchisca  ulteriormente il provvedimento e soprattutto il suo spirito che è  quello di garantire la massima trasparenza in modo da dare nuova linfa  a un settore che ha un forte bisogno della creatività e delle capacità  dei professionisti italiani".  

 

Infrastrutture. Codice appalti, architetti: segnale forte per Paese. Finalmente buone architetture pubbliche, utili e belle

DIRE
13 ottobre 2015

"Finalmente una svolta della normativa che  regola i lavori pubblici che, allineata a quella dei piu' grandi  paesi del Continente rafforza il processo politico di coesione  europea. Un segnale fortissimo per il nostro Paese che puo'  finalmente sperare di avere buone architetture pubbliche ed  assicurare ai cittadini italiani opere utili e belle". Cosi' il  consiglio nazionale degli Architetti, pianificatori, paesaggisti  e conservatori commentando l'avvio della discussione generale -  nell'aula della Camera - sul Disegno di Legge delega in tema di  appalti.     

Per il presidente Leopoldo Freyrie - che ha voluto  sottolineare l'impegno della commissione Ambiente di Montecitorio  e del suo presidente, Realacci - "e' fondamentale siano state  recepite nel testo licenziato dalla Commissione e ora in  discussione in Aula, tutta una serie di proposte degli architetti  italiani che da tempo si battono per riportare i lavori pubblici  al rispetto di quei principi di semplificazione, legalita' e  certezza nella esecuzione fino ad oggi perduti, spesso a causa di  norme sbagliate". Tra le piu' rilevanti "il principio che le gare  vengono aggiudicate sulla base di criteri di qualita' del  progetto con il superamento del principio massimo ribasso;  fondamentale anche l'introduzione del de'bat public volto a  rendere tutti i cittadini partecipi di un'opera pubblica; e,  ancora, il trasferimento dell'incentivo del 2 per cento per i  dipendenti della pubblica amministrazione dalla progettazione  alla fase di programmazione e predisposizione delle gare ed a  quella di controllo, con la previsione di sanzioni in caso di non  controllo e inadempimenti.   

"Riconoscere la centralita' del progetto -  come fa Ddl delega - significa riaffermare la qualita'  dell'architettura, che rappresenta l'unica arma contro la cattiva  sorte delle opere pubbliche- spiega Leopoldo Freyire, presidente  del Consiglio nazionale degli Architetti- il malaffare, la mafia,  che sugli appalti pubblici ha costruito le fondamenta della sua  economia, per avere, finalmente, buone architetture pubbliche,  realizzate bene e al giusto costo e che rispondono concretamente  ai bisogni dei cittadini".     

Cio' detto, "ci auguriamo- conclude Freyrie- che l'Aula della  Camera arricchisca ulteriormente il provvedimento e soprattutto  il suo spirito che e' quello di garantire la massima trasparenza  in modo da dare nuova linfa ad un settore che ha un forte bisogno  della creativita' e delle capacita' dei professionisti italiani".  

 

 

 

 

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