Interrogarsi sull’IA, partendo, in sintesi, dal trattato De architectura di Vitruvio per arrivare alla chatbot (software che simula conversazioni umane) Chatgpt, per individuare, da un lato, le potenzialità, ma, dall’altro, anche le criticità della nuova tecnologia, partendo quindi dal significato linguistico-filosofico delle parole, fino ad arrivare ad affrontare temi complessi come l’embodied cognition, senza mai perdere di vista l’approccio etico al tema. E ancora: enfatizzare l’uso della tecnologia che, se da un lato è una nuova opportunità nella comunicazione della architettura, a cui tutti siamo confrontati, dall’altro costringe a ridefinire il pensiero umano e il suo patto con le “macchine”.

È stato questo il filo conduttore della terza edizione del convegno Translitera, promosso dal gruppo cultura dell’Ordine degli Architetti PPC della città metropolitana di Venezia in collaborazione con Fondazione APPC di Venezia e M9 - Museo del ‘900.

Il convegno, che non ha voluto dare risposte ma piuttosto dare vita ad una riflessione a tutto campo dal punto di vista delle varie professionalità, è stato introdotto dal Presidente Roberto Beraldo che sottolineato come “gli architetti debbano ritornare a ricoprire il ruolo fondamentale di demiurghi visionari”, “appropriandosi anche degli strumenti che la nuova tecnologia ci offre.”

Tra i relatori, moderati dal professor Roberto Bosi, Luigi Perissinotto, ordinario di Filosofia del linguaggio presso l'Università Ca' Foscari di Venezia, ha stimolato l’uditorio sul significato intrinseco delle parole; Luca Molinari, architetto, critico, curatore nonché professore ordinario di teoria e progettazione architettonica presso il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale “Luigi Vanvitelli”, ha fatto un excursus di trattatistica architettonica che ha mostrato come quest’ultima sia nata, di fatto, priva di illustrazioni di riferimento, come ad esempio nel caso del De Architectura di Vitruvio illustrato per mano di Cesare Cesariano poi nel XV secolo; la fotografa veneziana Barbara Zanon, che ha pubblicato su FB delle immagini di un finto reportage di guerra dall’Ucraina sviluppato con l’intelligenza artificiale e che si è trovata una di queste foto pubblicata da la Repubblica a corredo di un articolo sulla guerra, ha invitato l’uditorio a riflettere sulla necessità di una legislazione che regolamenti la materia; l’architetto  Roberta Salierno, Phd candidate presso PoliMi, ha mostrato la ricerca portata avanti con la prof.ssa associata al PoliMi Ingrid Paoletti, sui nuovi materiali architettonici nati dall’intelligenza artificiale e dall’uso della stampa 3D; Antonino Di Raimo, Associate Professor University of Portsmouth,  che ha parlato di embodied cognition ovvero di cognizione incarnata.

L’esigenza del gruppo di curatela Translitera#3 è stato quello di trattare il tema dell’intelligenza artificiale in maniera trasversale, per focalizzare il tema delle potenzialità degli strumenti tecnologici e dei processi evolutivi in atto nel campo dell’architettura, ma anche quello della comunicazione legata al progetto

Translitera, nato nel 2021, per indagare i temi legati alla città e all’architettura, con l’intento di ripensarne e riscriverne la grammatica secondo un principio metaforico di translitterazione è un appuntamento fisso, sempre a dicembre, a chiusura degli eventi dell’anno formativo dell’Ordine degli Architetti PPC della città metropolitana di Venezia, vuole essere un incontro di respiro internazionale ed è rivolto alla nostra comunità di architetti, ma anche a studenti e cittadini.

Valentina Fanti
Consigliere Segretario Ordine degli Architetti PPC della città metropolitana di Venezia

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