Un panel sulla tema della legge delega sul Codice della Ricostruzione ha aperto i lavori della Conferenza Nazionale degli Ordini degli Architetti,  Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori in corso di svolgimento a Roma.
 
Sono intervenuti – coordinati dalla Consigliera nazionale Silvia Pelonara, responsabile del Dipartimento Protezione Civile , Cooperazione e Solidarietà - il professor  Pierluigi Mantini, Consigliere giuridico del Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione sisma 2016; l’On.le Paolo Trancassini, membro  della V Commissione, (Bilancio, Tesoro e Programmazione) della Camera;  l’On.le Chiara Braga, relatore Legge delega per la ricostruzione,  componente della VIII Commissione (Ambiente Territorio e Lavori Pubblici) della Camera.
 
Nel suo intervento di apertura, la Consigliera Pelonara ha sottolineato l’importanza del Codice della Ricostruzione in quanto, una volta approvato, si potrà disporre di uno strumento unico nazionale e ha ricordato la rilevanza oltre che della ricostruzione delle opere e  degli interventi sugli edifici anche di quella sul tessuto sociale dei  territori. “Il danneggiamento di un bene culturale -  ha detto - è una profonda ferita del territorio. E’ necessario, poi, costruire in sicurezza senza trascurare la qualità della ricostruzione, utilizzando lo strumento del concorso di progettazione. L’auspicio è che la collaborazione tra i professionisti, l’Ufficio Commissariale e la politica possa consentire di disporre di una buona norma.
 
Da parte sua il professor Mantini ha posto l’accento sulla necessità che venga superata la tendenza - nel post disaster - a non avere una azione pubblica unica e che si evitino misure ad hoc individuate caso per caso.  Fondamentale ripartire con un'azione pubblica stabile e definita che guardi anche alla rigenerazione delle identità locali, quindi a una ricostruzione in sicurezza non solo della "urbs" ma anche della "civitas". “Serve anche una ricostruzione che rispetti gli equilibri e la sostenibilità ambientale facendo in modo che gli edifici producano energia invece che consumarla, così come, serve un luogo nazionale stabile per la ricostruzione  con regole comuni in grado di intervenire lì dove finisce l’intervento di protezione civile. Un Dipartimento forte a livello nazionale, con a disposizione il Codice della Ricostruzione, piattaforme informatiche e accessibile ai decisori mettendo i professionisti al centro dei processi di ricostruzione.”
 
L’On. Paolo Trancassini ha ricordato che nel momento del sisma ci si  trova a confrontarsi con la paura di  morire alla quale si associa la paura del domani. Per evitare che quest'ultima si endemizzi nella comunità, c'è bisogno di risposte chiare da parte della politica altrimenti quelle  comunità ne soffrono irrimediabilmente. “La politica - ammette - ha commesso errori imperdonabili anche nel non ascoltare i professionisti”.  La ricostruzione deve correre su una corsia preferenziale. Il tema dell'emergenza va affrontato con un testo di Legge che consenta al  Governo di agire rapidamente, con tempestività e senza disparità per i cittadini. È necessario ascoltare il mondo delle professioni e di chi rappresenta il territorio per realizzare un Codice della Ricostruzione efficace ed efficiente".
 
Per l’on. Chiara Braga a causa della crisi di Governo, è possibile che ci sia un rallentamento nei tempi di approvazione del Codice della Ricostruzione. E’ importante tenere insieme l'aspetto della ricostruzione fisica con quella economica e sociale:  sono elementi che devono essere integrati e non pensati separatamente  perché non c'è una buona ricostruzione fisica se non c'è una ricostruzione dell'identità. Serve, dunque, che i territori siano risarciti con una ricostruzione di qualità. Importante anche che ci sia una consultazione dei cittadini che devono essere coinvolti  e che si dia  ascolto agli Ordini professionali e ai sindaci dei territori. “Concordo – ha detto - sullo strumento della legge delega anche in relazione al tecnicismo della norma. I tempi sono maturi per avere una norma così rilevante”.

 

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