E’ un 8 marzo altro. Silenzioso, drammatico, tragico, luttuoso, per certi versi disperato.
Che mostra, una volta di più, quanto a soffrire per le atrocità della guerra siano - in Europa e in ogni parte del mondo - le donne nel loro ruolo di mogli, compagne e di madri.
A loro, ovunque vi sia un conflitto, vengono chiesti pesanti sacrifici senza che la gravità della follia della guerra faccia venir meno forza, sensibilità ed infinita umanità, mentre tutt’intorno si manifestano i peggiori sentimenti umani.
A tutte le donne e alle vittime di ogni conflitto, capaci di ricostruire la pace con il loro coraggio, la loro forza e la loro intelligenza vanno gli auguri del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.