Il Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori ha voluto realizzare per tutti gli iscritti una breve guida che è un’introduzione al tema del BIM e della rivoluzione digitale dell’ambiente costruito. Una guida che metta in condizione gli Architetti italiani di avere una visione di scenario sul cambiamento in atto.
Nei prossimi anni assisteremo a una profonda trasformazione dei processi di progettazione realizzazione e gestione dell’ambiente costruito. Passeremo da un’impostazione prevalentemente analogica a un’altra in cui i nostri processi decisionali, per l’intero ciclo di vita degli immobili e delle infrastrutture, saranno determinati e guidati da dati digitali.
Analogico e digitale non sono qui intesi solo come modalità differenti per tradurre grandezze fisiche ma come diversi sistemi culturali, sui quali non si vuole dare un giudizio di merito; si vuole piuttosto sottolineare come questo diverso approccio si inserisca in una trasformazione epocale che non può non coinvolgere anche il modo in cui concepiamo e svolgiamo la professione di Architetto.
Il passaggio da una impostazione analogica ad una digitale si inserisce, infatti, in un fenomeno più grande che è conosciuto come: Quarta Rivoluzione Industriale. La modellazione informativa, anche conosciuta come Building Information Modeling (BIM), non è altro che un tassello della grande rivoluzione digitale del settore delle costruzioni. Per questo motivo, pensare al BIM solo in termini di strumenti software è fuorviante così come è riduttiva l’analogia che vuole l’attuale passaggio dal CAD al BIM come l’equivalente di quello, avvenuto negli anni ‘90, dal disegno manuale al Cad. Oggi, infatti, la trasformazione non riguarda solo gli strumenti di rappresentazione, come avvenne nel passaggio dal disegno manuale al Cad,
ma riguarda tutti i processi di produzione, gestione e fruizione dell’edificio e della città.