la Repubblica – Bologna
22 gennaio 2016
Silvia De Santis

 

Dal 27 gennaio 2015 al 27 gennaio 2016, dodici mesi di tempo s’era data la Comunità ebraica di Bologna per lanciare un concorso internazionale, proclamarne i vincitori, realizzare l’opera. Detto, fatto: tra una settimana, nel Giorno della Memoria, anche Bologna avrà il suo Memoriale dedicato alla Shoah. Costo complessivo 120.000 euro, per un’iniziativa che conta, tra i suoi partner, Comune, Ordine degli Architetti, Ferrovie dello Stato e Fondazione del Monte. Presentato da un gruppo di giovani architetti romani riuniti sotto il nome Set Architects, il progetto ha convinto la giuria, presieduta da Peter Eisenman, autore del memoriale dell’Olocausto a Berlino, per la sua forza simbolica, primeggiando tra le 284 proposte arrivate da cinque continenti. Il monumento sorgerà nella nuova piazza nata tra via Carracci e il ponte Matteotti, luogo d’ingresso alla stazione dell’Alta velocità, che ora, grazie al Memoriale, si candida a divenire nuova porta della città, punto di connessione tra il quartiere della Bolognina e il centro.

«Una delle sfide era quella di dare un’identità a uno spazio non ancora fruibile, facendone un polo d’attrazione per i cittadini — spiega Onorato Di Manno, uno dei cinque vincitori, insieme a Lorenzo Catena, Andrea Tanci, Chiara Cucina, Gianluca Sist, tutti trentenni — perciò abbiamo puntato sull’altezza, scelta molto apprezzata dalla giuria, in modo che il Memoriale fosse visibile anche da lontano. Al centro della piazza si staglieranno per dieci metri due grandi blocchi in acciaio Cor-Ten. Un materiale freddo, come lo erano i campi di concentramento».

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