Il 28 maggio scorso a San Paolo è stato firmato un Protocollo d’intesa fra il CNAPPC e il CAU/BR, Conselho de Arquitetura e Urbanismo do Brasil. Per il CAU/BR erano presenti il presidente Luciano Guimarães e il coordinatore della Commissão Especial de Relações Internacionais Fernando Márcio de Oliveira; per il CNAPPC, il coordinatore del Dipartimento Esteri del CNAPPC Livio Sacchi.


La cerimonia si è svolta all’interno del Seminario internazionale “Qualidade de Ensino e Mobilidade Profissional”, organizzato dal CAU/SP, Conselho de Arquitetura e Urbanismo de São Paulo. Il presidente del CAU/SP, José Roberto Geraldine Jr. - che, insieme a Livio Sacchi, fa parte del gruppo di lavoro Educom dell’UIA, Union Internationale des Architectes, dedicato alla formazione universitaria degli architetti - ha invitato esperti da tutto il mondo, nonché una buona parte dei colleghi facenti parte del gruppo Educom, per discutere e confrontare le strategie messe in atto nei diversi Paesi per migliorare e rendere più omogenea la formazione degli architetti al fine di agevolarne la mobilità internazionale.   

 
La firma dell’accordo fra i Consiglio italiano e brasiliano assume grande importanza in vista del prossimo Congresso mondiale dell’UIA che si terrà, com’è noto, a Rio de Janeiro nel luglio 2020, consentendo al CNAPPC di svolgere un ruolo da protagonista all’interno di tale evento. Ma contribuirà anche allo sviluppo delle relazioni culturali e professionali fra gli architetti brasiliani e italiani.     


Fra le prime azioni concrete, il CAU/SP ha chiesto al Cnappc la mostra del Premio Architetto italiano per poter valutare una possibile location espositiva a San Paolo; Roberto Simon, vicepresidente dell’UIA che gestisce Rio 2020, vorrebbe che il cnappc avviasse un progetto nel quadro della partecipazione del Consiglio Nazionale al Congresso mondiale dell’UIA nell’anno in cui Rio è Capitale mondiale dell’architettura UNESCO (con una mostra costruita ad hoc e un calendario di eventi), mentre il CAU/BR sarebbe interessato, con la contributo del Cnappc, ad avviare l’istituzione in Brasile di “Studi aperti”.

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