Con la Direttiva del 23 aprile 2015, pubblicata sulla GURI del 23 luglio, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali ha aggiornato ed adeguato le procedure per la gestione delle attività di messa in sicurezza e salvaguardia del patrimonio culturale in caso di emergenze derivanti da calamità naturali.

Vengono difatti previste una serie di azioni finalizzate alla messa in sicurezza ed alla salvaguardia del patrimonio culturale coinvolto, a seguito di un evento naturale derivante da azioni esogene (pioggia, neve, escursione termica, vento, piene, alluvioni, frane) od endogene (sisma, eruzione vulcanica) che induca effetti straordinari, per estensione o per magnitudo del danno e classificabile pertanto come calamitoso, che determina una situazione di emergenza e che va affrontata con tempestività.

La struttura operativa per il monitoraggio ed il coordinamento delle attività necessarie a fronteggiare le situazioni emergenziali derivanti da calamità naturali dovrà prevedere in particolare una Unità coordinamento tecnico degli interventi di messa in sicurezza sui beni architettonici, storico-artistici ed archeologici

E’ stato altresì previsto che per le chiese ed i palazzi ritenuti di particolare rilevanza architettonica e culturale, sarà costituito un apposito tavolo interistituzionale per la definizione e la programmazione delle attività di rilievo del danno e dell'agibilità e per la definizione degli interventi di messa in sicurezza.

 

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