Sarà anticipato dal lancio di una partnership con la Biennale internazionale del Paesaggio di Barcellona (mercoledì 29 maggio al Maxxi nel corso della Conferenza “Performative Nature” del direttore Jordi Bellmunt) l’evento conclusivo della quinta edizione della Biennale dello Spazio Pubblico che si svolgerà da giovedì 30 maggio al 1° giugno al Dipartimento di Architettura di Roma Tre (Ex Mattatoio). La progettazione del paesaggio come chiave di lettura e strumento di azione per le sfide della società; l’invito ad una presa di coscienza, l’attivarsi per plasmare gli habitat futuri capaci di svolgere allo stesso tempo ruoli sociali, ecologici e politici sono stati i messaggi di fondo lanciati dalla X edizione della Biennale di Barcellona.
Messaggi coerenti con quanto proposto dall’VIII Congresso degli Architetti Italiani e dal XXX Congresso Nazionale dell’INU che hanno messo la persona al centro dei processi di pianificazione e di progettazione delle città: i temi del verde pubblico e in generale dello spazio pubblico e del paesaggio dovranno essere declinati con la partecipazione attiva e l’azione coordinata tra Amministrazioni e cittadini nell’ottica di un’appropriazione collettiva dello spazio che permea le nostre vite.
Valori, questi, che sono rappresentativi anche della tre giorni di Roma: un percorso che è cominciato nel febbraio scorso quando, in risposta a un’apposita call, associazioni, progettisti, amministrazioni, citymaker e in generale cittadini hanno organizzato eventi e iniziative incentrate attorno all’argomento ispiratore della Biennale dello spazio pubblico, “Incontri”, declinato nei temi “Verde pubblico”, “Arte pubblica” e “Mobilità sostenibile”.
Dal 30 maggio al 1° giugno gli organizzatori e i partecipanti porteranno i progetti realizzati e i risultati degli incontri e degli eventi che si sono svolti da febbraio a maggio, in ciascuno dei tre laboratori associati ai tre temi. Un’aula sarà riservata alla illustrazione delle iniziative dei Municipi di Roma, che si sono incontrati tre volte, tra aprile e maggio, negli spazi del Macro Asilo. I laboratori cominceranno il pomeriggio del 30 maggio, proseguiranno nella giornata del 31 con l’obiettivo di arrivare la mattina del 1° giugno alla redazione, in prospettiva, di un documento di sintesi. L’obiettivo del percorso è arrivare a conclusioni utili per il miglioramento della qualità dello spazio pubblico a tutti i livelli, dalla scala locale a quella internazionale, come contributo al raggiungimento dell’impegno contenuto nell’Agenda 2030 e sottoscritto nel 2015 dai governi dei Paesi membri dell’Onu: assicurare a tutti entro il 2030 spazi verdi e spazi pubblici sicuri, inclusivi e accessibili, soprattutto per donne, bambini, anziani e disabili.
I tre laboratori tematici si svolgeranno in contemporanea e integreranno i risultati di numerosi incontri di approfondimento che avranno luogo la mattina del 31 maggio con lo scopo di evidenziare criticità e fattori di successo. il laboratorio su “Arte pubblica” svilupperà principalmente il rapporto tra arte pubblica e rigenerazione urbana; il laboratorio “Mobilità sostenibile” metterà in relazione le isole ambientali con la mobilità lenta e gli itinerari ciclopedonali con una particolare attenzione alla città dei bambini; il laboratorio sul “Verde pubblico” svilupperà i temi legati a governance, partecipazione dei cittadini e agricoltura urbana con una proiezione strategica sulle infrastrutture verdi e blu.
L’evento conclusivo della Biennale dello spazio pubblico vedrà anche lo svolgimento di alcune iniziative, presentazioni ed eventi collaterali rispetto al percorso: il convegno “Reti per città accessibili” che metterà a confronto i progetti inerenti la mobilità dolce e l’accessibilità a 360 gradi; l’iniziativa legata al IX Atlante dell’infanzia a rischio a cura di Save the Children; il dibattito “Italia-Olanda – Collaborazioni di arte pubblica”, promosso dall'Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi, che illustrerà tre pratiche di arte visiva e architettura di Olanda e Italia, mirate al rafforzamento dell’ identità locale e place-making, ai beni comuni e alla rinascita urbana in aree fragili; la presentazione dell’azione delle città italiane che hanno aderito a URBACT, il principale programma dell’Ue sullo sviluppo urbano sostenibile, a cura di Anci, il riferimento italiano del programma.
Tra venerdì 31 maggio e sabato 1° giugno ci sarà inoltre spazio per le premiazioni e i concorsi, tra cui “Diversecity” del CNAPPC e il concorso video “Tutta mia la città”. Nel corso della tre giorni dell’evento conclusivo della Biennale dello spazio pubblico a Roma avranno infine luogo diverse mostre. Tra queste, “Charterplatz”, la Piazza virtuale per l’aggiornamento della Carta dello spazio pubblico, “Didattica dell’arte pubblica” a cura dell’Accademia di Belle Arti di Roma e “Voci dai territori” a cura di IN/ARCH Lazio.
Il programma dell’evento conclusivo della Biennale dello spazio pubblico è disponibile qui:
http://www.biennalespaziopubblico.it/edizione-2019/il-programma/
La Biennale dello spazio pubblico è promossa dal Consiglio Nazionale Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC), dall’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU) assieme alla sua sezione regionale del Lazio, dal Dipartimento di Architettura di Roma Tre, dalla sezione regionale del Lazio dell’Istituto Nazionale di Architettura (IN/ARCH), dall’Associazione Italiana Architettura del Paesaggio (AIAPP), dall’Associazione Italiana per l’Ingegneria del Traffico e dei Trasporti (AIIT) e dalla Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta (FIAB), e vede la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma e il sostegno della Regione Lazio. E’ confermata come negli anni scorsi la collaborazione di UN – Habitat, il Programma delle Nazioni Unite per gli insediamenti umani, che sarà partner internazionale.
Roma, 27/05/2019