Corriere della Sera 
14 settembre 2015
Elisabetta Soglio

 

Expo, un successo che rischia di venire vanificato dalla gestione di quello che sarà dopo. Ma un progetto c’è: un polo universitario. Le immagini dicono già tutto. Ore di coda per entrare in Expo, serpentoni umani in attesa di visitare i padiglioni e folla sul decumano, il grande boulevard su cui si affaccia il mondo. Fotografie che si affiancano a quelle di vip e personalità che hanno reso omaggio a questo evento regalando a Milano e al Paese la visibilità e il consenso internazionale che negli anni si erano un po’ appannati: da Angela Merkel a Bono Vox, da Sharon Stone a Benjamin Netanyahu e Vladimir Putin, da Lewis Hamilton a Michelle Obama, per citare nomi trasversali e non dilungarsi a elencare politici italiani e stranieri, sceicchi ed emiri, sportivi, attrici e attori, cantanti per tutti i gusti e le età.

C’è chi viene per amore di passerella, chi per dare un contributo alla sfida sulla lotta alla fame e allo spreco lanciata da questo evento (dal messaggio di papa Francesco alla Carta di Milano che verrà portata a fine settembre all’Onu, in attesa che all’esposizione arrivi il segretario Ban Ki-moon), chi ha intrecciato rapporti d’affari e chi si è semplicemente goduto una giornata diversa in un clima da grande luna park, indubbiamente, dove però trovi spunti continui per imparare e riflettere.

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