Secondo le stime economiche estive presentate dalla Commissione europea il Pil italiano dovrebbe crescere del 2,9 per cento nel 2022. Secondo le analisi della Commissione, l'economia italiana si è dimostrata più resistente rispetto a quanto previsto in primavera, grazie alla vivacità dell'attività edilizia.
Nel breve termine, la crescita della produzione è sostenuta dall'aumento dell'attività servizi, a seguito dell'eliminazione di quasi tutte le restrizioni legate al Covid e dalla produzione del settore delle costruzioni. Tuttavia, la perdita del potere d'acquisto reale delle famiglie, il calo della fiducia nei consumatori, le persistenti strozzature dell'offerta e l'aumento dei costi di finanziamento oscurano le prospettive economiche italiane.
La crescita della produzione è stimata solo dello 0,9 per cento nel 2023, anche in considerazione della prevista debolezza dello slancio riportato da quest'anno. I rischi per le prospettive di crescita sono inclinati verso il ribasso, in particolare alla luce di potenziali interruzioni delle forniture di gas naturale, vista la dipendenza dell'Italia dalle forniture dalla Russia, nonostante i recenti sforzi di diversificazione.