Fino al 10 giugno, a Roma, studiosi di tutto il mondo - da Mark Pearce dell'Università di Nottingham in Uk a Lorenzo Nigro della Sapienza di Roma, da Giulia Maria Labriola della Suor Orsola Benincasa di Napoli a Susan Pollock della Freie Università di Berlino - sono chiamati dall’Accademia dei Lincei ad immaginare un futuro per le nostre città.

Tra i temi dibattuti, la formazione della città e le trasformazioni profonde che queste hanno prodotto nella vita delle comunità dai rapporti sociali e allo sviluppo del commercio, la regolamentazione degli stessi rapporti sociali e del diritto.

La città - spiegano gli organizzatori - ha favorito la specializzazione del lavoro, generando una forte e strutturale interdipendenza tra tutte le componenti sociali e produttive all'interno e all'esterno dello spazio urbano, e ha svolto un ruolo importante nella diffusione dei saperi e delle conoscenze.

Ma l'urbanizzazione ha fatto anche crescere le disuguaglianze e gli squilibri, generando a volte tensioni e conflitti sociali e richiedendo forme sempre più forti di coordinamento centrale. Ecco quindi che nella tre giorni di incontri si analizzerà il rapporto tra città e Stato e il ruolo economico giocato dalle istituzioni pubbliche e dalle componenti private e familiari a partire dalle prime fasi formative, fino ai nostri giorni. Senza dimenticare il tema nevralgico e fondamentale dei flussi migratori e dei potenziali fattori di rischio, in termini sanitari, architettonici e ambientali.

Immagine © Johannes Müller

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