Il Sole 24Ore 
13 luglio 2015
Antonello Cherchi

 

Per il Grande progetto Pompei inizia il conto alla rovescia. Entro fine anno dovranno essere spesi e rendicontati i 105 milioni messi in gran parte a disposizione dall’Unione europea per sistemare il sito archeologico di fama mondiale. Detto in altri termini, i lavori dovranno essere terminati e collaudati.

Un compito impossibile: a un semestre dalla scadenza lo si può dire con certezza. Ma non occorrevano doti divinatorie per prevederlo già mesi orsono. Questo non vuol dire che non si sia fatto nulla: la fase di progettazione è ultimata, sono stati banditi interventi per 160 milioni di euro (comprensivi dei ribassi d’asta stimati in circa il 25-30%; vuol dire che alla fine i costi saranno più contenuti per stare nei 105 milioni a disposizione) e il 95% delle gare bandite sono state aggiudicate (tra l’altro con un contenzioso contenuto: solo 7 ricorsi).

Resta il problema della fase esecutiva: si può stimare che solo il 45% degli interventi già assegnati sia stato completato. Neanche un miracolo potrebbe, dunque, permettere di arrivare alla fine dell’anno con il Grande progetto finito, come ha sempre chiesto la Ue perché non vengano revocati i fondi. E di proroga Bruxelles non ne ha mai voluto sentir parlare.

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