"Per consentire ai cittadini di rimanere sui territori colpiti fino al completamento della ricostruzione, le Regioni, d'intesa con i Comuni, hanno potuto contare sull'accordo quadro sottoscritto dal Dipartimento della Protezione civile nel maggio scorso e hanno attivato appalti specifici per la realizzazione di Sae-Soluzioni abitative in emergenza, sulla base della ricognizione dei fabbisogni nei singoli territori.
Così il dipartimento della Protezione Civile.
La Regione Lazio ha già richiesto 178 Sae per Amatrice centro, mentre la Regione Umbria 74 per Norcia e San Pellegrino, frazione di Norcia. Partite nei giorni immediatamente successivi al terremoto, le verifiche di agibilità sono iniziate dagli edifici che non avevano subito crolli, per favorire un rientro il più rapido possibile delle persone la cui casa era agibile o poteva essere nuovamente abitata con piccoli interventi. In particolare, sono stati avviati il 5 settembre i sopralluoghi sulle abitazioni private e, al 23 ottobre, sono 25.355 le schede di valutazione compilate e acquisite, che indicano circa il 50% come agibili, mentre il 5%, pur non essendo danneggiato, risulta inagibile per rischio esterno. Il 28% degli edifici, invece, è risultato inagibile, mentre circa il 15% temporaneamente o parzialmente inagibile. Infine, il 2% è costituito da schede cosiddette senza esito, cioè relative a ruderi o immobili dichiarati inagibili per motivi pregressi al sisma del 24 agosto”.