Il Sole 24Ore Progetti e Concorsi
7 giugno 2011
Mauro Salerno

 

Si doveva fare un concorso, forse finirà con un'altra chiamata diretta. All'Expo gli annunci delle competizioni internazionali di architettura lasciano il posto alle più prosaiche consulenze. E dopo la star dell'architettura, entra in campo il numero uno dell'ingegneria italiana. Se a Daniel Libeskind è stato affidato il compito di disegnare le porte d'ingresso all'esposizione del 2015, il milanese Massimo Majowiecki, strutturista di fama, noto anche per aver firmato lo stadio Olimpico di Roma, è stato contattato per studiare il sistema di realizzazione delle tende, pensate per ospitare i padiglioni nazionali con i giardini e le coltivazioni destinati a rendere concreta l'idea dell'Orto planetario. L'operazione non è ancora stata formalizzata. 

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La notizia arriva proprio mentre gli architetti riuniti a Roma nella Conferenza nazionale degli Ordini provinciali esprimono una posizione fortemente critica sulla scelta dell'Expo di abbandonare la strategia della concorrenza trasparente, attraverso le competizioni di architettura. «L'Expo 2015 - si legge in una nota - deve trasformarsi, attraverso l'utilizzo di concorsi, in un'occasione di valorizzazione e di crescita della cultura del progetto». 

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