Il Sole 24Ore

26 marzo 2015
Giorgio Santilli

 

A quasi sette mesi dall’approvazione in Consiglio dei ministri, decolla l’esame della riforma del codice degli appalti in commissione Lavori pubblici del Senato. Ieri è cominciata la discussione generale dopo le molte audizioni: il relatore Stefano Esposito (Pd) ha spinto molto sulla necessità di un dialogo con tutte le opposizioni e ha inviato «una traccia di lavoro informale ai colleghi» con un elenco di temi «sui quali si dovrebbero concentrare gli interventi di integrazione e modifica del testo in sede emendativa».

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Su un punto Esposito è assolutamente determinato e ritiene che ci sia unanimità in commissione: occorre togliere immediatamente la responsabilità della direzione lavori ai general contractor. Sono le norme della legge obiettivo che oggi sono sotto inchiesta della procura di Firenze per gli affidamenti delle direzioni lavori a Stefano Perotti sulla base di segnalazioni da parte di Ercole Incalza. 

C’è un altro fronte su cui Esposito pensa di riportare le funzioni dell’impresa appaltatrice di lavori alla sola esecuzione di lavori: l’appalto integrato progettazione-lavori che sarà notevolmente ridimensionato e dovrebbe tornare legittimo solo in casi di forte componente tecnologica. Sarà limitato anche il performance bond per i grandi appalti: una norma sempre rinviata che di fatto non è mai entrata in funzione.

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