"Occorre fare molto anche per le strutture edilizie. Alcune non sono degne del nostro Paese e della nostra storia". Lo ha detto dice la ministra Marta Cartabia, in Aula al Senato, nella sua relazione sull'amministrazione della giustizia.
"Il tema degli spazi – ha sottolineato - richiede anzitutto interventi finalizzati a garantire le essenziali condizioni di decoro e igiene, ma implica anche un ripensamento dei luoghi, in modo che essi non siano solo “contenitori stipati di uomini”, ma ambienti densi di proposte. Attività, cultura, e soprattutto lavoro. Solo così si assolve appieno al valore costituzionale della pena, che non può essere un tempo solo di attesa (del fine pena), ma di ricostruzione. E in questa prospettiva - mi piace ricordare - si sono mossi i lavori della Commissione sull'architettura penitenziaria
che al mio arrivo al Ministero stava terminando il suo compito, con fecondi suggerimenti.
In quest'ottica, nell'ambito dei fondi complementari al PNRR, è stata prevista la realizzazione di otto nuovi padiglioni. Si tratta di ampliamenti di istituti già esistenti, che riguardano tanto i posti disponibili - le camere - quanto gli spazi trattamentali: questo è un aspetto su cui abbiamo corretto precedenti progetti. Nuove carceri, nuovi spazi, non può significare solo nuovi posti letto. Oltre alle risorse del PNRR, per il triennio 2021-2023, abbiamo anche previsto circa 381 milioni per le indispensabili ristrutturazioni e l'ampliamento degli spazi".