Esempi ritenuti particolarmente significativi contro la crisi climatica e che riguardano l’agroalimentare, la moda, gli imballaggi, la meccanica, il legno arredo, l'edilizia, la finanza, l'elettronica e la chimica, sono stati raccolti nel libro "100 Italian Circular Economy Stories" di Fondazione Symbola ed Enel.
I rifiuti avviati a riciclo (117 milioni di tonnellate), ricordano Symbola ed Enel trovano impiego nel settore edilizia-infrastrutture (50% pari a 59 milioni di tonnellate) e nell'industria manifatturiera (33% pari a 39 milioni di tonnellate)".
A questi si aggiungono i materiali provenienti dal recupero interno delle industrie e quelli importati, per cui "l'industria italiana raggiunge un tasso di circolarità (rapporto tra materie seconde da riciclo e totale delle materie -prime e seconde- impiegate) pari a circa il 50%.
"Il recupero di materia nei cicli produttivi permette un risparmio annuo pari a 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e a 63 milioni di tonnellate di CO2", ricorda Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, secondo cui "l'Italia può dare un contributo importante alla sfida alla crisi climatica in tanti settori.
Per Francesco Starace, direttore generale e amministratore delegato di Enel "l'applicazione dei principi dell'economia circolare lega diverse filiere in un processo di simbiosi industriale, dove lo scarto di un'impresa, o di un comparto, diventa materia prima per un'altra; un approccio decisivo per affrontare la crisi climatica”