A Taranto, nelle sale del Museo diocesano in città vecchia, la mostra "Gio Ponti e la concattedrale di Taranto 1970-2020. Il sogno di una città , il sogno dei suoi cittadini e il sogno di Guglielmo e di Giovanni"che ricorda, a pochi mesi dal 50esimo anniversario, l’ inaugurazione della concattedrale di Taranto Gran Madre di Dio, progettata dal celebre architetto Gio Ponti.
Ad animarla foto d'epoca e l'esposizione di 80 lettere sulle 400 che costituiscono il fitto carteggio intercorso allora tra Ponti e l'arcivescovo di Taranto, Guglielmo Motolese, che gli commissionò l'opera che viene considerata tra le 25 opere architettoniche più importanti del Novecento.
La mostra, promossa dalla direzione generale Creatività Contemporanea del ministero della Cultura, è il frutto di un accordo firmato dall'Arcidiocesi di Taranto, dall'allora Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Brindisi, Lecce e Taranto e dal Dipartimento di Scienza dell'Ingegneria e dell'Architettura del Politecnico di Bari e nasce come esito di una tesi di laurea realizzata da cinque giovani architetti del Poliba. Sarà visitabile fino al prossimo 26 settembre.