Alla Triennale di Milano fino al 22 agosto la Mostra “Fedeltà al tradimento” - attraverso materiali d'archivio, progetti, dipinti, testi, fotografie e interviste - per ripercorrere il percorso progettuale di Carlo Aymonino (1926 - 2010).
Da una idea di Livia e Silvia Aymonino e a cura di Manuel Orazi, intende restituire l’importanza e la complessità di quello che è stato uno dei protagonisti dell’architettura italiana capace di attraversare con tratto originale le diverse fasi della seconda metà del Novecento.
Roma è stata il luogo centrale per Aymonino, ma i suoi progetti lo hanno portato in giro per tutta l'Italia. Si è confrontato con le periferie di diverse città, come testimoniano le sue opere nei quartieri Gallaratese a Milano e Spine Bianche a Matera.
Per Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano: "uno degli obiettivi di Triennale è restituire attraverso le proprie mostre e iniziative la grandezza di figure complesse della cultura italiana del progetto, portando all'attenzione nuove chiavi interpretative, superando facili etichette e inquadramenti, a volte anche contribuendo a riscoperte e riletture critiche inedite".
Il titolo della Mostra “Fedeltà al tradimento” intende rappresentare la paradossale capacità di Carlo Aymonino di confrontarsi con tutte i principali ambiti culturali e politici del secondo Novecento senza mai rimanere ingabbiato in un'unica categoria statica, evolvendo cioè costantemente per piccoli strappi, interpretabili come tradimenti.