Il 15 per cento della popolazione siciliana è residente in aree ad elevata o media pericolosità idrogeologica e idraulica. Dopo il crollo del ponte sul rio Santa Lucia lungo la statale 195 in Sardegna e i nubifragi che hanno portato distruzione nelle province di Catania e Siracusa, il maltempo ha  di nuovo messo in ginocchio l’isola.
"I terremoti, le alluvioni e tutti i fenomeni disastrosi che colpiscono l’uomo e le sue attività sono da decenni ormai troppo frequentemente un mero spunto per propagande elettorali"  denuncia Fabio Tortorici, Presidente della Fondazione Centro Studi del Consiglio Nazionale dei Geologi. "Siamo il Paese in cui - afferma Tortorici - il 15 per cento della popolazione è residente in aree ad elevata o media pericolosità idrogeologica e idraulica, quindi con alta probabilità di alluvioni e frane; negli  anni ‘50 il consumo di suolo era pari al 2,7 per cento e oggi si è passati al 7,6 percento, ogni secondo, quindi, si consumano circa 3 metri quadrati di suolo".

 

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