"L'accentuarsi delle conseguenze dei cambiamenti climatici obbliga ad incrementare la resilienza dei territori, ormai minacciati da eventi atmosferici con tempi di ritorno anche di soli 5 anni; quanto drammaticamente accaduto in Calabria testimonia, una volta di più, come la rete di Bonifica abbia tenuto. In diretta collaborazione con i sindaci, i Consorzi di bonifica stanno intensificando gli interventi post-nubifragio, rimuovendo i materiali, che possano ostruire gli alvei, impedendo il regolare deflusso delle acque. Ciò, nonostante da anni si attenda  il trasferimento delle competenze sui corsi d'acqua calabresi ai Consorzi di bonifica, seppur la legge lo preveda. Bisogna che le normative regionali siano coerenti con l'Accordo Stato-Regioni del 2008, abbandonando le logiche di regimi commissariali in essere anche da oltre 20 anni."
A dichiararlo è Francesco Vincenzi, presidente dell'Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), all'indomani della tappa romana dell'"Acqua Tour 2018" e alla vigilia della pubblicazione delle graduatorie per l'attribuzione dei finanziamenti previsti dal Piano Irriguo Nazionale (296 milioni di euro) e del primo stralcio del PianoNazionale Invasi (50 milioni).
"I Consorzi di bonifica sono pronti ad avviare un grande progetto di ammodernamento infrastrutturale a salvaguardia di un territorio, dove il  10% degli edifici è in zone a conclamato rischio alluvionale, così come il 13% delle imprese agricole ed il 15% dei beni culturali. L'acqua deve tornare ad essere una risorsa e non un problema!", ha aggiunto  il Direttore Generale di ANBI, Massimo Gargano.

 

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