"Nella popolazione italiana non e' diffusa l'idea della prevenzione per il rischio sismico e ciò si riverbera anche nella dirigenza politica a livello locale e centrale. Manca una ferma volontà di mettere in sicurezza edifici che sono stati spesso costruiti in epoche in cui le norme antisismiche non esistevano". Lo ha detto Giuseppe Zamberletti, considerato il padre della Protezione Civile.
"Anche quando si e' costruito in presenza di queste norme - ha aggiunto l'ex ministro - queste non sono state rispettate e applicate con rigore, come dimostrano gli effetti che abbiamo davanti agli occhi dei grandi e piccoli terremoti in Italia. In realtà il nostro Paese non ha grandissimi terremoti ma spesso ha pessime costruzioni. Pessime dal punto di vista della resistenza antisismica, anche se dal punto di vista architettonico sono di rara bellezza". Infine, commentando la dichiarazione del capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio sulla necessità di un check up riguardo alla vulnerabilità delle case italiane, Zamberletti ha concluso: "bisogna che le esercitazioni della Protezione Civile volte a valutare se il sistema di soccorso sia efficace e puntuale coinvolgano anche il cittadino, perché se il cittadino non ha la consapevolezza del rischio che corre in caso di terremoto difficilmente si sobbarcherà, sia pure in presenza dell'aiuto dello Stato, i sacrifici necessari per affrontare le operazioni di adeguamento antisismico".