Un ricordo commosso e sentito quello che hanno rivolto al "genio dell'immaginario", Zaha Hadid quelli che l’hanno conosciuta professionalmente e umanamente. Nel corso della commemorazione si è tenuta al teatro Verdi di Salerno in occasione dell'inaugurazione della sua stazione marittima, l’architetto Stefano Boeri ha detto: "si tratta di una personalità potente e poliedrica. Zaha Hadid aveva una particolare propensione a cucire i mondi, tessere tra loro le cose. E’ stata una donna che ha realizzato opere dirompenti rispetto al contesto che le accoglieva. Ogni architetto ha dentro di sé due città: la città di pietra e la città interiore fatta di pregiudizi e convinzioni profonde, di spazio e costruzioni concettuali ed emotive che stanno prima dello sguardo, una città di pensiero e aspettative. Ci sono architetti che lavorano per mantenere separate queste due città e altri che cercano di ridurre la loro distanza. Quando penso al lavoro di Zaha, penso a un architetto che ha prodotto con grande passione e fatica un sistema infinti di ponti tra le mille città di pietra che ha vissuto e i territori della sua città interiore.
Secondo l'architetto Pio Baldi, che è stato il padre-direttore del Maxxi, il suo rapporto con Zaha Hadid era "un rapporto ruvido, affettuoso, diretto. La scomparsa mi ha lasciato un po' più solo, ma sono certo che la memoria di Zaha saprà resistere e andrà lontano e determinerà ancora strade nuove di progresso per l'architettura mondiale".