"La green economy è un'opportunità di sviluppo e occupazione ed è fondamentale, in particolare nel settore dei trasporti e dell'efficienza energetica, per una strategia che miri a combattere l'inquinamento. Il nostro Paese è già sulla buona strada ma non basta, serve una visione ampia.Il Presidente della Repubblica nel suo messaggio di fine anno, ha delineato un'Italia responsabile e orgogliosa che va nella giusta direzione, sottolineando, tuttavia, come occorra fare di più sui temi ambientali, sul lavoro, sulla crescita".
Così Ermete Realacci, presidente della VIII Commissione Ambiente e territorio della Camera. "Guardando la nostra economia con occhi attenti e senza pregiudizi- aggiunge- i numeri ci confermano che se l'Italia percorre con determinazione la strada individuata alla Cop21 di Parigi, i risultati si vedono, con i fatti.
Secondo il report “10 selfie per l'Italia” realizzato dalla Fondazione Symbola, 372mila aziende italiane, durante la crisi, hanno scommesso sulla green economy con vantaggi competitivi in termini di export e di innovazione. Infatti il 43,4% delle imprese manifatturiere eco-investitrici esporta stabilmente, contro il 25,5% delle altre. E il 30,7% di chi ha investito green ha sviluppato nuovi prodotti o nuovi servizi, contro il 16,7%. I processi di innovazione in chiave green hanno avuto un effetto benefico anche sull'occupazione. Nel 2015 sono legate all'ambiente il 59% delle assunzioni previste, calcolando sia i lavori totalmente green, che sono il 14 per cento con un aumento del 4 per cento rispetto al 2009, che i lavori che richiedono competenze ambientali. Quando l'Italia fa l'Italia, diventa protagonista del cambiamento".