“In media il beneficio sarà di 17 euro al mese per famiglia. Difficile pensare che possano cambiare l'economia del Paese e incentivare i consumi".
Luca Dondi, direttore generale e responsabile dell'Osservatorio immobiliare di Nomisma è molto scettico sull'utilità del taglio delle tasse sulla prima casa: "Dubito che di fronte alla prospettiva di risparmiare due o trecento euro all'anno ci si senta maggiormente disposti a spenderne due o trecentomila per comprare casa. Ci sarà forse un piccolo effetto psicologico ma dati come il ritorno del Pil con il segno più da questo punto di vista contano maggiormente".
E indica "due cose, molto più utili per il mercato immobiliare e per la comunità. La prima è varare un piano come quello del dopoguerra per la costruzione di case popolari, la seconda promuovere iniziative per rendere più efficiente grazie allo stimolo fiscale il patrimonio edilizio. Con il risparmio sulla bolletta energetica del Paese l'investimento si ripagherebbe in pochi anni".
E indica in prospettiva per il settore "la lenta crescita delle compravendite e un'ulteriore discesa dei prezzi prima della stabilizzazione, purché il quadro macro non si deteriori. La Cina da questo punto di vista è un'incognita".