Secondo l'Ufficio studi della CGIA, in questi ultimi 5 anni il valore economico degli immobili è crollato di circa 1.200 miliardi (-14,2%), ma nel contempo le tasse sono salite in misura esponenziale: +31,2%.
In termini assoluti, il carico fiscale sul mattone è aumentato di ben 12,3 miliardi:se nel 2010 era pari a 39,48 miliardi, nel 2014 ha toccato i 51,8 miliardi. "Siamo meno ricchi, ma paghiamo di più due fenomeni di segno opposto che hanno contribuito a spingere il settore dell'edilizia nella crisi più pesante mai registrata negli ultimi 70 anni".
In termini assoluti, ovviamente, è sceso soprattutto il valore economico delle abitazioni. Sempre in questi ultimi 5 anni, la perdita è stata di 1.000 miliardi (-16,6%), mentre gli altri immobili (capannoni, uffici, negozi, laboratori artigianali, etc.) hanno subito una contrazione pari a 136,6 miliari (-14,2%). Con la crisi e il crollo della domanda abitativa, dovuto in parte alla stretta creditizia praticata in questi ultimi anni dagli istituti di credito, anche le compravendite hanno subito una forte contrazione.