Investire nel patrimonio nazionale e sulla cultura "e' parte essenziale delle leve per il cambiamento" e "la cultura della bellezza e della tradizione concorrono insieme a creare opportunità di crescita e sviluppo straordinarie per tutto il Paese".
A sancirlo, il Rapporto annuale 2015 dell'Istat in un capitolo appositamente dedicato, 'Dal patrimonio culturale diffuso il nostro futuro', che analizza "in che misura fattori come il patrimonio artistico e naturale, la storia, la cultura, la tradizione locale, la qualità della vita rappresentino opportunità effettive per i territori".
Capofila di quelli che il Rapporto chiama i "territori della grande bellezza" sono le città di Firenze e Roma con oltre 33milioni di visitatori di musei (che diventano 50 con Torino, Milano, Venezia e Pompei), mentre Roma e Milano si confermano le capitali dell'iniziativa imprenditoriale con 43 mila unità locali e 113 mila addetti che operano nella cultura, pari a un quinto del totale nazionale.
"L'Istat conferma ciò che gli operatori dicevano da tempo - commenta il Ministro dei Beni culturali e del turismo Dario Franceschini - ovvero che il patrimonio culturale e' un grande strumento di sviluppo del paese e il fatto che lo confermi e' un segno importante per tutti noi.”