La Puglia, dopo l’Umbria, è la seconda regione italiana, e la prima del Mezzogiorno, che si dota di una legge specifica sulla conoscenza, conservazione e valorizzazione del patrimonio di archeologia industriale.
È stata infatti approvata lo scorso 20 gennaio all’unanimità la legge regionale sulla “Valorizzazione del patrimonio di archeologia industriale”. Le attività promosse dalla legge consistono principalmente nella catalogazione dei beni, nella loro valorizzazione e tutela attraverso la riqualificazione e il riuso e, infine, nella promozione turistica. Si tratta di un patrimonio – spiega Angela Barbanente, vicepresidente regionale e assessore alla Qualità del territorio – che in Puglia ha testimonianze di grandissimo valore, dai tabacchifici alle cave, agli opifici, che non avevano alcuna forma di tutela né tantomeno una sede nella quale poter documentare gli avanzamenti della ricerca e della catalogazione in questo campo. Nell’ambito del patrimonio culturale della regione, dunque, si inserisce anche il patrimonio di archeologia industriale”. La nuova legge, ha ricordato l’assessore, è strettamente integrata alla legge regionale in materia di beni culturali.