Un secco no alla rimozione del memoriale italiano ad Auschwitz. A schierarsi a favore del mantenimento della realizzazione situata nel Blocco 21 del campo di sterminio nazista in Polonia – collocazione che “rappresenta elemento integrante dell’opera, che rischia invece di essere trasferita dalla sua sede naturale per volontà del Museo di Auschwitz, del governo polacco e per il disinteresse del governo Italiano” – è l'Associazione Gherush92, Committee for Human Rights: organizzazione di ricercatori e professionisti che opera come consulente speciale per il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite e che svolge progetti di educazione allo sviluppo, diritti umani e risoluzione conflitti.
Il memoriale, sottolinea l’associazione, “non è un’installazione museale temporanea, ma un’opera d’arte monumentale di importanza internazionale, plastica, pittorica, musicale, testuale ideata e realizzata da artisti di attestata esperienza e comprovata celebrità”. L’opera – chiusa al pubblico dal 2011 – è stata voluta dall’Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti ed è rappresentata da una lunga spirale realizzata su progetto architettonico dello Studio Bbpr, al cui interno si trovano le tele di Pupino Samonà ispirate a uno scritto di Primo Levi, accompagnate dalla musica di Luigi Nono.