"Il primo nodo da affrontare, che è anche una delle principali leve di sviluppo da azionare, è quello del rilancio del settore dell'edilizia e delle infrastrutture, anche in considerazione della fase di forte contrazione degli investimenti pubblici". Così Confindustria, ascoltata dalle commissioni Affari Costituzionali e Lavori Pubblici del Senato, in cui ha sottolineato la necessità di un “rafforzamento” del Dl semplificazioni "selezionando priorità di intervento coerenti con la sua natura, quindi tendenzialmente a basso impatto finanziario".
L'Associazione ricorda che "quello dell'edilizia è il settore che più di tutti ha sofferto un'emorragia di centinaia di migliaia di posti di lavoro dal 2008 a oggi. I dati Ance evidenziano l'esistenza di 27 grandi opere (di valore superiore a 100 milioni di euro) bloccate e che, se ripartissero, garantirebbero 400 mila occupati. Introdurre misure di sostegno e di semplificazione per questa filiera diventa allora determinante".
Per il sostegno finanziario alle imprese si propone l'estensione della sezione speciale del fondo di garanzia per le Pmi (prevista nel Dl) al settore dell'edilizia.
Altre proposte puntano ad un migliore accesso al mercato dei contratti pubblici, garantendo la leale concorrenza e la corretta esecuzione delle opere pubbliche; e alolo snellimento delle procedure riguardanti l'attività di pianificazione e programmazione delle infrastrutture e di quelle inerenti all'avvio dei lavori in edilizia.

 

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