edilportale.com 
7 ottobre 2016
Paola Mammarella

 

Le Stazioni Appaltanti potranno escludere dalle gare i professionisti e le imprese in caso di carenze professionali persistenti o di comportamenti volontari tesi a influenzare gli esiti delle valutazioni e alterare la par condicio.

Potrebbero essere approvate a breve le linee guida dell’Anac sulle cause di esclusione dalle gare d’appalto. Le linee guida attuano l’articolo 80, comma 5, lettera c) del Codice Appalti. La prima versione era stata posta in consultazione prima dell’estate. Ora l’Anticorruzione ha accolto alcune delle osservazioni presentate e ha inviato il testo al Consiglio di Stato.

La prima differenza che salta all’occhio è che non sarà più possibile procedere all’esclusione sulla base di reati aggiuntivi rispetto a quelli indicati dal Codice Appalti. Questo per evitare il gold plating, cioè l’introduzione di regole più severe di quelle considerate legittime.

Per valutare l’affidabilità di un professionista o di una impresa si valuteranno i comportamenti tenuti con altre Amministrazioni, diverse da quelle che hanno bandito la gara cui devono partecipare. Ai fini dell’esclusione, però, saranno considerate solo le situazioni consolidate o le azioni messe in atto con dolo o colpa grave.

Non faranno quindi testo i casi episodici o i comportamenti che non celano la volontà di alterare gli esiti della gara.

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