Corriere della Sera 
2 gennaio 2016
Dario Di Vico

 

Il 2016 sarà finalmente l’anno del pieno riconoscimento del lavoro autonomo? Verranno create per le partite Iva condizioni più eque sul versante del welfare e si comincerà a pensare anche alla loro professionalità? La novità c’è ed è importante: in uno dei prossimi Consigli dei ministri sarà approvato lo Statuto che riguarderà tutti i rapporti di lavoro autonomo a eccezione di commercianti e artigiani iscritti alle Camere di commercio. Il testo è un collegato della legge di Stabilità, dovrebbe avere 13-15 articoli e arrivare in Parlamento entro la fine di gennaio. L’intenzione che lo muove può essere sintetizzata così: da una parte si dà via a una stretta per combattere il fenomeno delle false partite Iva, dall’altra però si valorizza il contributo che i giovani professionisti, le vere partite Iva, possono apportare all’economia. E in questo passaggio si registra una forte discontinuità rispetto al passato quando soprattutto la sinistra voleva ricondurre tutto ad unum, il lavoro dipendente.

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Il primo nodo che si affronta è quello del ritardo dei pagamenti da parte delle imprese: la scelta è di equiparare le tutele dei professionisti a quelle dei subfornitori e subito dopo prevedere la deducibilità delle polizze stipulate ad hoc dalle partite Iva contro il rischio di non essere pagati.

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