ppan.it
30 novembre 2016
Paola Pierotti

 

Werner Tscholl, classe 1955, è l’architetto italiano del 2016. Il professionista altoatesino è stato scelto dal Consiglio Nazionale degli Architetti e premiato a Venezia in occasione della Festa dell’Architetto 2016 (...)

Il piccolo studio di Tscholl ha sede a Molveno (Bz), è impegnato soprattutto nel territorio altoatesino e riesce a portare a termine due o tre opere all’anno. Con l’architetto non collaborano più di tre professionisti contemporaneamente, con un frequente turnover: sono molti i ragazzi che hanno gravitato nel suo ufficio, e dopo una gavetta intensa, hanno aperto il proprio studio.

Architetto, qual è il target dei suoi clienti?

Oggi lavoro soprattutto con committenti privati, in alcuni casi si tratta di incarichi frutto di concorsi, altre volte vengo coinvolto direttamente. In generale seleziono le opportunità di lavoro, privilegiando quelle in Alto Adige, perché non riesco a gestire troppi lavori volendo gestire direttamente tutte le fasi del mestiere, dai disegni al cantiere. Al momento stiamo lavorando per diverse abitazioni private e stiamo seguendo anche il restauro di una vecchia sinagoga medievale in Germania. (...)  

Werner Tscholl guida uno studio di piccole dimensioni. Una scelta?

Bisogna decidere se diventare grandi e lavorare a scala internazionale o se restare piccoli. Per realtà come la nostra, fuori dai grandi centri, penso la cosa migliore sia optare per un piccolo ufficio che riesce a garantire un lavoro di qualità. Sono sicuro che la qualità porta qualità e che i committenti colgono il plus di questo metodo di lavoro.

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Nuovi architetti per il sociale: la sammarinese Elisa Vendemini premiata a Venezia

smtvsanmarino.sm
5 dicembre 2016
Mauro Torresi

Il Consiglio nazionale italiano degli architetti premia una giovane sammarinese. E' Elisa Vendemini, co-autrice di un progetto dedicato alla ricostruzione della città siriana di Aleppo

Le bombe cadono, distruggono. Cancellano mura, vite, famiglie e futuro. E' dove non rimane più nulla che arrivano i 'nuovi' architetti. Giovani che non puntano a diventare delle star del settore, ma a ritrovare il fine sociale del costruire. Come Elisa Vendemini, 25 enne sammarinese laureata con il massimo dei voti all'Istituto Universitario di Architettura di Venezia.

Dopo il successo negli studi, il riconoscimento dal Consiglio nazionale degli architetti. Insieme alla collega Rossella Villani, Elisa è stata premiata per un progetto per ricostruire una parte della martoriata Aleppo, città simbolo della guerra in Siria.

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Da Agrigento a Torino: i vincitori del Premio RI.U.SO 05 Rigenerazione Urbana Sostenibile

professionearchitetto.it
1 dicembre 2016

In occasione della Festa dell'Architetto 2016, svoltasi lo scorso 18 novembre a Venezia, presso il Padiglione Italia della Biennale, sono stati premiati i vincitori dei riconoscimenti Architetto Italiano 2016, Giovane Talento dell'Architettura italiana 2016 e RI.U.SO 05 Rigenerazione Urbana Sostenibile.

Il PREMIO RIUSO 05, nato con l'intenzione di selezionare progetti coerenti con le politiche di rigenerazione urbana sostenibile, è stato assegnato ai progetti QUID vicololuna a Favara (AG), capogruppo Lillo Giglia Architecture, e Area colloqui all'aperto del Carcere di Torino, Casa Circondariale Lorusso e Cotugno (TO), capogruppo Stefania Manzo, rispettivamente per la sezione Architetti e Università, Enti, Fondazioni e Associazioni. 

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Premi CNAPPC 2016, provincia non provinciale

I riconoscimenti ottenuti da realtà geograficamente marginali orientano il dibattito architettonico verso inedite sintesi tra innovazione e tradizione

ilgiornaledellarchitettura.com
19 novembre 2016

 

In occasione della Festa dell’Architetto, il 18 novembre sono stati assegnati i premi “Architetto italiano 2016”, “Giovane talento dell’Architettura italiana 2016” e “Riuso 05 Rigenerazione Urbana Sostenibile” banditi dal CNAPPC, la cui distribuzione geografica sembra indicare il ruolo propulsivo che le realtà localizzate in provincia stanno assumendo nell’attuale dibattito architettonico. (...)Il riconoscimento ottenuto da realtà poste agli estremi della penisola appare un dato interessante poiché il loro apporto al dibattito architettonico nazionale e internazionale sembra essere sempre più significativo e capace di contribuire alla definizione di nuove sintesi tra innovazioni e tradizione.

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Regole di cemento per l’antica abbazia

Corriere della Sera – La Lettura
4 dicembre 2016
Werner Tscholl

Fondata alla fine dell’anno Mille ed eretta nel suo sito definitivo dalla metà del XII secolo, l’abbazia benedettina di Monte Maria (in Alta Val Venosta, Bolzano) è articolata in due parti collegate dal cortile d’ingresso. Sul lato orientale, verso valle, si trovano la chiesa, il chiostro e il convento con, a sud e a est, orti terrazzati e giardini pensili; sul lato occidentale, a ridosso della montagna, sorge l’ala dell’economato. L’intervento di sistemazione del complesso è iniziato da qui, con la realizzazione del museo dell’abbazia e con la casa dell’accoglienza Abt Hermann. Dal 2014 sono iniziati i lavori per la costruzione della nuova biblioteca che saranno conclusi nel 2017. (...)

 

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