la Repubblica – Genova
29 gennaio 2015
Matteo Macor

 

 

CI sono capolavori nascosti, in quel labirinto di stili, ere e architetture che è lo sviluppo urbanistico di Genova, che la maggior parte dei genovesi forse neanche conosce, di certo non sa di avere sotto casa, e molto probabilmente altre città sarebbero capaci di valorizzare in ben altro (miglior) modo. È il caso – tra i tanti – delle piscine di Albaro, della Casa del mutilato di corso Aurelio Saffi, della stazione marittima di Ponte Doria o dell’edificio della Casa Littoria “Nicola Bonservizi” di Sturla. Opere architettoniche e icone del razionalismo italiano che negli anni Venti e Trenta hanno fatto di Genova un crocevia del dibattito modernista nazionale, e forse solo da oggi inizieranno a essere realmente considerate tra le attrattive turistiche della città. A raccontarle e riconoscerle – finalmente – tali, è una nuova guida turistica curata dalla Wolfsoniana, la prima dedicata nello specifico al Novecento genovese, in uscita in questi giorni: “Genova moderna. Percorsi tra il Levante e il centro città”.

In distribuzione gratuita nei bookshop dei musei civici e presso i centri di informazione turistica, la guida è un viaggio tascabile attraverso il levante genovese in 84 pagine e 10 macro-schede, (...)

 

vai alla pagina web de La Repubblica.it con il testo dell'articolo

 

Mappa del sito