Ecoscienza
numero 3, 2016
Rino La Mendola

 

(...) Maggiori elementi di delusione riguardo all’annullamento, rispetto al vecchio codice, della disciplina speciale relativa ai servizi di architettura e ingegneria, che vengono trattati come i servizi generici, dimenticando che per restituire centralità al progetto, non si possono disciplinare servizi delicati come quelli della progettazione in modo analogo o, seppure simile, a un servizio di ristorazione. Né si può pretendere di abbattere il fenomeno delle varianti in corso le opere incompiute, se non si riserva particolare attenzione alla progettazione, sin dalle procedure di affidamento.

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Il nuovo codice degli appalti, la parola ai protagonisti

Ecoscienza
numero 3, 2016
Rino La Mendola

 

La riforma complessiva della normativa sugli appalti pubblici era attesa da tempo anche dalle imprese e dal mondo delle professioni. CNA, Ance e Ordine degli architetti tracciano un bilancio delle nuove norme e sottolineano alcuni aspetti sui quali intervenire in futuro, apportando alcune correttivi. (...)

 

Ancora troppa discrezionalità e troppi passaggi tecnici di Rino La Mendola

Il nuovo codice punta molto sulla trasparenza, riservando un ruolo centrale all’Anac, che dovrebbe essere però gli strumenti necessari per assolvere a una notevole mole di lavoro suppletivo. Agli sforzi delle garantire maggiore trasparenza negli affidamenti si sovrappongono però alcune criticità che rischiano di compromettere il raggiungimento di tale obiettivo. Il Governo, ad esempio, nella redazione del testo  definitivo del Codice, non ha tenuto conto del parere delle commissioni parlamentari competenti che, accogliendo i nostri suggerimenti, avevano evidenziato la necessità di ripristinare, rispetto alla prima stesura il decreto, l’obbligo per le stazioni appaltanti di utilizzare il Dm 143/2013, quale strumento per calcolare l’importo a base di gara.

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