lavoripubblici.it
29 gennaio 2016
Dovrà essere predisposto entro il 31 gennaio 2016 il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che definirà le modalità e le procedure per la successiva presentazione dei progetti di riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia.
È quanto previsto dai commi 974-977 della Legge di Stabilità per il 2016 che ha stanziato 500 milioni di euro per l'anno 2016 per programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia, finalizzato alla realizzazione di interventi urgenti per la rigenerazione delle aree urbane degradate attraverso la promozione di progetti di miglioramento della qualità del decoro urbano, di manutenzione, riuso e rifunzionalizzazione delle aree pubbliche e delle strutture edilizie esistenti, rivolti all'accrescimento della sicurezza territoriale e della capacità di resilienza urbana, al potenziamento delle prestazioni urbane anche con riferimento alla mobilità sostenibile, allo sviluppo di pratiche, come quelle del terzo settore e del servizio civile, per l'inclusione sociale e per la realizzazione di nuovi modelli di welfare metropolitano, anche con riferimento all'adeguamento delle infrastrutture destinate ai servizi sociali e culturali, educativi e didattici, nonché alle attività culturali ed educative promosse da soggetti pubblici e privati.
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Il commento del Consiglio Nazionale degli Architetti PPC
“Siamo soddisfatti che finalmente il Governo cominci a comprendere che le politiche di rigenerazione urbana sostenibile legate alle azioni per porre fine al consumo di suolo, che gli architetti italiani sollecitano da tempo, non si limitino ad essere interventi di tutela ambientale finalizzati a migliore la qualità e la bellezza dell’habitat, ma possono anche rappresentare strumenti per favorire, in termini economici, la ripresa. Così come rigenerare gli edifici da un punto di vista energetico non è solo un obbligo comunitario, ma significa, invece, porre in atto una politica economica intelligente, che aumenta il PIL, contiene i consumi energetici, senza bisogno di grandi investimenti pubblici”.
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Regolamento edilizio unico, Delrio: «Bloccato da due mesi per l'opposizione di una Regione»
Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture all'incontro svoltosi al Senato sul «bosco verticale» dell'architetto Stefano Boeri
Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio
29 gennaio 2016
Massimo Frontera
«Il lavoro sul regolamento è quasi concluso - riprende Delrio -. C'è un'unica opposizione di una regione su un punto specifico che stiamo cercando di superare. Sono due mesi che siamo bloccati, speriamo di concludere: siamo veramente a un passo».
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Delrio: la progettazione è tornata centrale, tutti hanno diritto alla bellezza
Il ministro ha avuto parole di elogio per il "bosco verticale" che lo stesso architetto Stefano Boeri ha raccontato nel corso dell'incontro svoltosi al Senato. «La bellezza - ha detto Delrio non è un privilegio di pochi ma un diritto di tutti». «La progettazione è importantissima. Nel nuovo codice appalti la progettazione è tornata a essere centrale. Sono orgoglioso che ci sia questo pezzo nel codice appalti», ha aggiunto. (...)
Freyrie: bando periferie, occasione di riqualificazioni urbane sostenibili
«Siamo soddisfatti che finalmente il Governo cominci a comprendere che le politiche di rigenerazione urbana sostenibile legate alle azioni per porre fine al consumo di suolo, che gli architetti italiani sollecitano da tempo, non si limitino ad essere interventi di tutela ambientale finalizzati a migliore la qualità e la bellezza dell'habitat, ma possono anche rappresentare strumenti per favorire, in termini economici, la ripresa». (...)
Gli architetti chiedono che il bando per la riqualificazione delle periferie valorizzi la qualità
guidaedilizia.it
2 febbraio 2016
“Siamo soddisfatti che finalmente il Governo cominci a comprendere che le politiche di rigenerazione urbana sostenibile legate alle azioni per porre fine al consumo di suolo, che gli architetti italiani sollecitano da tempo, non si limitino ad essere interventi di tutela ambientale finalizzati a migliore la qualità e la bellezza dell’habitat, ma possono anche rappresentare strumenti per favorire, in termini economici, la ripresa. Così come rigenerare gli edifici da un punto di vista energetico non è solo un obbligo comunitario, ma significa, invece, porre in atto una politica economica intelligente, che aumenta il PIL, contiene i consumi energetici, senza bisogno di grandi investimenti pubblici”. Così Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, intervenendo all’incontro “Gli alberi nel cielo e lo sviluppo delle città. Dialogo con Stefano Boeri”. (...)
Sotto le star niente, architetti senza progetti
agi.it
28 gennaio 2016
"L'architetto inizia dove finisce l'ingegnere", sosteneva Walter Gropius, tra i fondatori del Bauhaus. Ma se dell'ingegnere non si può fare a meno, l'architetto è una delle prime voci di spesa del settore edilizio che vengono tagliate in tempo di crisi. (...) Nella patria di Vitruvio, Brunelleschi e Michelangelo i redditi medi sono calati del 40% in cinque anni, con tante donne e giovani professionisti che guadagnano a livelli da rimborso spese. La prima causa delle difficoltà della categoria sono i numeri: in Italia a contendersi un mercato sempre più ristretto ci sono oltre 150mila architetti, in pratica 2,6 professionisti ogni 1.000 abitanti, contro gli 1,65 che si registravano nel 2000. (...) Questa la fotografia relativa al 2014 scattata dall'osservatorio Professione Architetto realizzato dal Consiglio nazionale (Cnappc). (...)
Come invertire il trend? Per il presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti PPC, Leopoldo Freyrie "Non ci sono alternative" spiega all'Agi "la risposta per superare la situazione di crisi che da anni investe la nostra professione, come conseguenza della crisi dell'edilizia, sta nel lancio e nella realizzazione di un grande progetto d'investimento di idee e di denaro sulle città, per risparmiare l'energia che viene sprecata; per mettere le case e le città in sicurezza; per realizzare spazi pubblici che ridiano il senso delle comunità, ricreando le condizioni affinchè fioriscano idee, innovazione e impresa". (...)
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Ambiente: Freyrie (architetti), serve progetto nazionale per le città. Prossimo bando per la riqualificazione delle periferie valorizzi progetti di qualità
AdnKronos
28 gennaio 2016
"Siamo soddisfatti che finalmente il Governo cominci a comprendere che le politiche di rigenerazione urbana sostenibile legate alle azioni per porre fine al consumo di suolo, che gli architetti italiani sollecitano da tempo, non si limitino ad essere interventi di tutela ambientale finalizzati a migliore la qualità e la bellezza dell'habitat, ma possono anche rappresentare strumenti per favorire, in termini economici, la ripresa". Così Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, intervenendo all' incontro in Senato, ''Gli alberi nel cielo e lo sviluppo delle città. Dialogo con Stefano Boeri''.
"Così come -continua Freyrie- rigenerare gli edifici da un punto di vista energetico non è solo un obbligo comunitario, ma significa, invece, porre in atto una politica economica intelligente, che aumenta il Pil, contiene i consumi energetici, senza bisogno di grandi investimenti pubblici".
"Ci auguriamo, allora, -aggiunge ancora- che si colga l'opportunità del bando per la riqualificazione delle periferie, che sarà pubblicato a giorni, per avviare un'agenda urbana efficace e compiere scelte innovative delle quali hanno bisogno le nostre città e i cittadini italiani. Per farlo serve che si valorizzino i progetti di qualità, vengano superati i complicati e farraginosi meccanismi burocratici per dare vita ad un grande progetto d'investimento di idee sulle città".