L'Unità
20 novembre 2015
Stefano Miliani
«Quanto accade nelle periferie è l’effetto, ben noto grazie agli studi sociologici, chiamato delle “finestre rotte”: descrive come luoghi malconci o tenuti male creano disagio sociale e psicologico che inducono alla delinquenza e alla ribellione. Dove si vive male non accade certo sempre ma è più facile comportarsi male».
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Partirei dallo spazio pubblico. Il guaio delle periferie europee, non parlo solo dell’Italia, è che sono dormitori, sono state costruite nei decenni con provvedimenti vari. I governi hanno voluto edifici grandi che dovevano dare casa a tante persone, ma non è mai arrivato il progetto per un vero spazio pubblico che è il punto di relazione delle persone: così sono luoghi senza identità, non collegati per gli spostamenti: magari non c’è la scuola, non ci sono negozi. Il tema della rigenerazione delle aree parte da lì.
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Roma, Freyrie: "Si contrasta anche con riqualificazione periferie"
AGENPARL
19 novembre 2015
La lotta al terrorismo passa anche attraverso la riqualificazione delle periferie. Come ha ricordato proprio oggi il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, l'equilibrio urbano deve essere una priorita' affinche' esse non siano piu' luoghi di nessuno, dove si fomenta l'odio e dove chi vi abita e' troppo spesso costretto ad una esistenza ai margini, senza diritti e senza speranze. Serve quindi un salto di qualita' culturale per realizzare luoghi di convivenza dignitosi ed adeguati ai bisogni di ciascuno." Cosi' il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. "Come professionisti - aggiunge Leopoldo Freyrie, presidente degli architetti italiani - abbiamo gia' fatto il mea culpa per aver contribuito nel passato alla realizzazione di agglomerati urbani costruiti senza fini sociali e che hanno prodotto e che producono disadattamento e alienazione, vere e proprie follie edilizie. Ora quel tempo e' lontano e la comunita' degli architetti ha dato ampie prove di avere acquisito una nuova coscienza del proprio ruolo culturale e sociale, cosi' come dei propri doveri nei confronti delle comunita'." "Il RI.U.SO - il progetto del Consiglio Nazionale degli Architetti per la rigenerazione urbana sostenibile - non e' solo il primo obiettivo dei progettisti italiani ma e', soprattutto, un grande progetto d'investimento di idee sulle citta': e', soprattutto, un grande investimento sociale. Non si limita, infatti alla riqualificazione fisica dei luoghi, ma punta a mettere in atto meccanismi che favoriscano nuove forme di relazione e di socialita' e che innescano meccanismi virtuosi dal punto di vista dello sviluppo economico in grado di mitigare anche il fenomeno della disoccupazione.Come ci insegna anche la teoria delle finestre rotte la cura dell'esistente e' la premessa per lo sviluppo e la convivenza positiva di una comunità".
Terrorismo: architetti, si contrasta anche con riqualificazione periferie
Adnkronos/Labitalia
19 novembre 2015
''La lotta al terrorismo passa anche attraverso la riqualificazione delle periferie. Come ha ricordato proprio oggi il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, l'equilibrio urbano deve essere una priorità affinché esse non siano più luoghi di nessuno, dove si fomenta l'odio e dove chi vi abita è troppo spesso costretto a un'esistenza ai margini, senza diritti e senza speranze. Serve quindi un salto di qualità culturale per realizzare luoghi di convivenza dignitosi e adeguati ai bisogni di ciascuno''. Così il Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori.
''Come professionisti - aggiunge Leopoldo Freyrie, presidente degli architetti italiani - abbiamo già fatto il mea culpa per aver contribuito nel passato alla realizzazione di agglomerati urbani costruiti senza fini sociali e che hanno prodotto e che producono disadattamento e alienazione, vere e proprie follie edilizie. Ora quel tempo è lontano e la comunità degli architetti ha dato ampie prove di avere acquisito una nuova coscienza del proprio ruolo culturale e sociale, così come dei propri doveri nei confronti delle comunità''.
''Il 'Ri.u.so', il progetto del Consiglio nazionale degli architetti per la rigenerazione urbana sostenibile, non è solo il primo obiettivo dei progettisti italiani - osserva - ma è, soprattutto, un grande progetto d'investimento di idee sulle città: è, soprattutto, un grande investimento sociale. Non si limita, infatti, alla riqualificazione fisica dei luoghi, ma punta a mettere in atto meccanismi che favoriscano nuove forme di relazione e di socialità e che innescano meccanismi virtuosi dal punto di vista dello sviluppo economico in grado di mitigare anche il fenomeno della disoccupazione. Come ci insegna anche la teoria delle finestre rotte, la cura dell'esistente è la premessa per lo sviluppo e la convivenza positiva di una comunità''.