Sono i primi segnali di una positiva ripresa dei lavori pubblici quelli rilevati dall’ONSAI, l’Osservatorio Nazionale dei Servizi di Architettura e Ingegneria del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. Nel corso del 2019, a seguito delle segnalazioni pervenute dagli addetti ai lavori e delle attività di ricerca svolte dalle Unità Locali della Rete degli Ordini, l’Osservatorio ha esaminato 330 bandi per l’affidamento di servizi di architettura e ingegneria, registrando un progressivo miglioramento rispetto ai dati rilevati negli anni passati, anche se non mancano alcuni dati in controtendenza.
“I dati - afferma il Vicepresidente del Consiglio Nazionale degli Architetti e coordinatore dell’Osservatorio, Rino La Mendola, continuano a segnare per il 2019 un trend positivo, determinato probabilmente dall’applicazione di nuovi dispositivi introdotti dal nuovo Codice dei contratti e soprattutto dal Decreto correttivo, varato nel 2017, che ha recepito una serie di emendamenti proposti dal Consiglio Nazionale degli Architetti e dalla Rete delle Professioni Tecniche”.
Per quanto riguarda la criticità relativa all’errato calcolo dei corrispettivi posti a base di gara, rispetto ai dati rilevati nel 2017 (47%) e nel 2018 (38%), la percentuale si è ridotta al 22%; per la mancata motivazione per il ricorso al fatturato, quale requisito per partecipare ad una gara, rispetto ai dati rilevati nel 2017 (45%) e nel 2018 (17%), nel 2019 la percentuale è, invece, del 14%.
Ed ancora, per il 2019, sono stati rilevati dati che dimostrano l’azzeramento percentuale della criticità relativa alla richiesta di una cauzione provvisoria (non dovuta) ai concorrenti per partecipare alle gare di progettazione; criticità che, nel 2017, aveva fatto registrare una percentuale del 9%.
Non mancano tuttavia i dati in controtendenza, che dimostrano quanto lungo sia il percorso per colmare le lacune di un quadro normativo, ancora orfano di un compiuto regolamento attuativo del Codice dei contratti.
L’Osservatorio ha infatti rilevato per il 2019, nel 10% dei bandi esaminati, la mancata osservanza dell’art. 23 comma 2 del Codice dei contratti che, in relazione alla tipologia delle opere da realizzare, avrebbe imposto il ricorso al concorso di progettazione in luogo del semplice servizio di architettura e ingegneria. Inoltre, rimane ancora alta (35%) la percentuale dei bandi in cui la divisione in categorie dell’importo dei lavori risulta errata; così come la percentuale dei bandi in cui si rileva il mancato ricorso alla soglia di sbarramento del punteggio tecnico (27%) o a formule calmieranti dei ribassi (24%), al fine di privilegiare, negli affidamenti di servizi di architettura e ingegneria, l’offerta tecnica rispetto a quella economica.
Per La Mendola “i dati rilevati impongono un’accelerazione per la redazione del regolamento, introdotto dal cosiddetto “Decreto sblocca cantieri” quale provvedimento unico di attuazione del Codice dei contratti, con l’auspicio che questo possa colmare le lacune del quadro normativo in vigore, rilanciando la centralità del progetto nei processi di trasformazione del territorio, garantendo riferimenti chiari e certi agli addetti ai lavori e promuovendo l’apertura del mercato ai liberi professionisti di talento, anche se non in possesso di grossi fatturati e di strutture con un numero notevole di dipendenti”.
Sulle procedure di affidamento di servizi di architettura e ingegneria, l’ONSAI ha inoltre rilevato, per il 2019, un maggiore ricorso alle procedure aperte, per una percentuale pari al 62% (41% nel 2018); una riduzione percentuale delle procedure negoziate, pari al 35% (51% nel 2018); mentre le procedure ristrette mantengono un valore ridotto pari al 5% (3% nel 2018).
Tra i dati emergono quelli relativi alla Sicilia dove si registra un notevole incremento di affidamenti di servizi di architettura e ingegneria a liberi professionisti, probabilmente per effetto dell’adozione dei Bandi tipo per i concorsi e per i servizi di progettazione di cui al decreto dell’Assessore alle Infrastrutture ed alla Mobilità (D.A. 30/gab On. Falcone del 5 dicembre 2018).
In Sicilia, infatti, le stazioni appaltanti, oggi dotate di idonei strumenti per ricorrere più facilmente ad incarichi esterni, nel corso del 2019, hanno affidato ben 966 servizi di architettura e ingegneria a liberi professionisti che, rispetto ai 616 incarichi dell’anno precedente, fanno registrare un incoraggiante incremento di circa il 64%, segnando un trend positivo, che sta producendo effetti anche nei primi due mesi del 2020, visto che sono attualmente in corso circa 150 affidamenti e considerato che presto potrebbero essere stanziati, nel bilancio della Regione, ben 200 milioni di euro per la copertura finanziaria di nuovi affidamenti a liberi professionisti.
“Il nostro auspicio - ha concluso La Mendola - è che i dati rilevati dall’ONSAI continuino a migliorare anche nel corso del 2020, magari per effetto di una auspicata pubblicazione del regolamento di attuazione del codice dei contratti e di un diffuso ricorso, sull’intero territorio nazionale, ai bandi tipo che hanno già prodotto effetti positivi in Sicilia, promuovendo la libera concorrenza e l’apertura del mercato”.
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Roma, 4 marzo 2020.