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30 settembre 2016
Paola Pierotti

 

Secondo la classificazione sismica dei comuni italiani della Protezione Civile (marzo 2015) il 44% del territorio nazionale (133mila kmq) è in area ad elevato rischio (zona sismica 1 o zona sismica 2) pari al 36% dei comuni italiani (pari a 2.097). In queste aree risiedono 22,2 milioni di persone, 8,9 milioni di famiglie, si trovano oltre 6,1 milioni di edifici di cui quasi 1 milione ad uso produttivo con 4,7 milioni di addetti distribuiti in 1,5 milioni di unità locali. Considerando le dinamiche insediative rispetto al 2001, a parità di comuni esposti a rischio elevato, la popolazione residente nelle aree è aumentata del 4% e il numero di edifici realizzato in questi comuni è aumentato del 7,6%. Questo è il quadro delineato dal Cresme sul rischio sismico in Italia, che verrà approfondito nel XXIV rapporto congiunturale che sarà presentato a Bologna, il 18 ottobre, nel contesto di Saie 2016.

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