edilportale.com
10 dicembre 2014
Paola Mammarella

 

 

La riforma dei minimi non convince. A dirlo non sono solo i professionisti, ma il Servizio bilancio del Senato, che ha esaminato il testo della Legge di Stabilità per il 2015.

Con il nuovo sistema, il reddito degli autonomi sarà tassato con un’imposta sostitutiva al 15%. Per accedere al regime agevolato, sono previste delle soglie di ricavi diverse a seconda del tipo di attività esercitata, che vanno dai 15 mila euro per i professionisti ai 40 mila euro per i commercianti. Si tratta di un aumento rispetto all’attuale regime dei minimi, che prevede una tassazione dei ricavi del 5%. In compenso non ci saranno più limiti né di età né temporali (al momento si può usufruire della minore tassazione per cinque anni, o comunque fino al compimento del trentacinquesimo anno di età).

(...)

In generale, conclude il Senato, resta poco chiara la portata economica del nuovo sistema di tassazione degli autonomi con redditi bassi.

 

Le critiche dei professionisti

I nuovi minimi hanno suscitato lo scontento del mondo delle professioni. Secondo il Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, la misura danneggia i professionisti triplicando dall’attuale 5% al 15%, l’imposta forfettizzata che sostituisce Irpef, Irap e altre tasse. Il fatto, poi, che la soglia di accesso al regime forfettizzato sia stata abbassata da 30 mila a 15 mila euro riduce fortemente la platea di possibili beneficiari.

Parere negativo è stato espresso nei giorni scorsi anche dal Consiglio nazionale degli ingegneri, che in base ad alcune simulazioni ha affermato che in alcuni casi il nuovo regime dei minimi risulta non avere alcuna convenienza rispetto a quello ordinario.

Le regole per i nuovi minimi potrebbero però essere ancora modificate durante il passaggio del provvedimento in Senato.

 

 

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