Corriere della Sera – Roma
7 aprile 2015
Paolo Fallai

 

 

Il cemento armato al Foro romano? «In realtà c’è dalla fine degli anni Novanta, quando fu realizzato lo scavo. Noi siamo intervenuti per toglierlo e ripristinare le basi che dovranno accogliere plinti di acciaio inossidabile, progettati appositamente, per sostenere le colonne». Il Sovrintendente capitolino Claudio Parisi Presicce conferma e spiega i lavori in corso al Tempio della Pace. E aggiunge particolari sul cantiere coperto dai teli «per proteggerlo dalla pioggia», sottolineando che dietro al progetto «c’è un lungo studio di ingegneri, architetti, restauratori». 

Per spiegare le calate di cemento armato in corso, Presicce ricorda che «i plinti originali erano di travertino e sono stati asportati in epoca antica», quando tutto il Foro era sottoposto alle spoliazioni per altre costruzioni. «Poi la scoperta del cemento colato a fine anni Novanta e la necessità di eliminarlo e creare le fondazioni per questi nuovi apparati di acciaio inossidabile che servono a evitare rischi sismici, come impone la legge». La notizia di questo cemento calato al momento degli scavi a fine anni Novanta è una novità assoluta. 

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